Energia, gas, benzina, caffè e grano: quei rincari che fanno tremare gli italiani

Un ulteriore rincaro che andrà a pesare sui conti correnti dei consumatori: il prezzo della benzina ha subito una forte impennata, come non succedeva dall’ottobre del 2014. Un’ulteriore colpo al potere di acquisto delle famiglie italiana. Una batosta relativamente grave rispetto agli altri aumenti che sono molto considerevoli per quel che riguarda energia e gas. 

Abbiamo fatto i conti, se non dovesse esserci l’intervento del governo, le famiglie andrebbero a pagare circa 800 euro in più. Una cosa spaventosa. Ma non solo. L’energia è la cosa che fa andare le industrie, fa produrre e trasportare i beni di mercato. Ci sarebbero ulteriori aumenti, per cui è preferibile non fare conteggi per non terrorizzarci ulteriormente. Speriamo che ci sia un intervento che “tagli le unghie alla speculazione”, perché ci sono aumenti a livelli internazionale per quel che riguarda il caffè, il grano, fondamentale per fare pane e pasta, beni di consumo delle fasce più disagiate della nostra società. Si corre il rischio di avere aumenti vertiginosi anche per questi beni di prima necessità.

Ecco perché riteniamo che il governo debba intervenire su più piani, a partire – per quel che riguarda l’energia – dal taglio degli oneri di sistema, un taglio delle tasse mascherate. Poi intervenire istituzionalmente affinché non ci sia speculazione sui rincari di energia e petrolio.

Proprio per il petrolio, abbiamo assistito a un aumento che ha portato il prezzo oltre i 70 dollari al barile, ma anche questo non giustifica l’aumento del costo dei carburanti e inciderà molto, non solo sulle tasche delle famiglie, ma sul prezzo del trasporto pubblico. E’ necessario che il governo intervenga anche qui, altrimenti avremo un ottobre, un novembre, insomma un secondo semestre dell’anno assolutamente pericoloso. 

Per quel che riguarda i carburanti, inoltre, non influisce solo l’aumento del costo del petrolio, ma anche le accise e l’Iva. Un litro di benzina ha una tassazione che va ben al di sopra di un euro al litro. E’ una cosa vergognosa. Quando aumenta il prezzo della benzina, non solo lo pagano i cittadini, ma il governo ci guadagna in termini di entrate fiscali. Noi abbiamo sempre chiesto che vengano abbassate le accise, perché incidono troppo sul carburante. Abbiamo chiesto molte volte al governo che quando aumenta clamorosamente il costo della benzina, l’Iva dovrebbe diminuire in modo da bilanciare il rincaro.