Ecco perché l’etica del linguaggio è fondamentale

L’inclusione delle persone con disabilità passa, anche e soprattutto, attraverso un linguaggio corretto e più attento alle diverse fragilità che si incontrano ogni giorno. Attraverso l’uso giusto delle parole, si deve stimolare il riconoscimento dell’individualità altrui, delle intrinseche capacità e potenzialità, diventando così un mezzo in grado di sviluppare i singoli e la collettività intera. Nella comunicazione quotidiana, in particolar modo durante questo periodo storico estremamente difficile, occorre che ognuno di noi sviluppi l’attitudine a non ferire il prossimo in difficoltà e a valorizzarne le competenze e le ispirazioni. La disabilità e la fragilità, attraverso una forma di comunicazione gentile e altruista, devono essere prese in carico dalla comunità intera, con l’obiettivo di alleggerirne il peso e favorire il processo di inclusione.

L’etica del linguaggio è fondamentale ogni giorno e in particolar modo quando ci troviamo di fronte alla sofferenza. Dobbiamo sempre ricordare che, le parole, non solo riflettono le relazioni umane, ma le creano. Il loro utilizzo corretto costruisce ponti, quello sbagliato muri. L’evoluzione della parola in senso inclusivo e sociale deve porre l’accento sulla persona, distinguendola dalla condizione in cui si trova a causa della propria disabilità. Solo se si cambierà totalmente il paradigma linguistico attuale in questo senso diventeremo una società migliore e più attenta a chi soffre.