Il diritto alla vacanza sia universale

La stagione estiva ormai alle porte e le persone con disabilità devono poter godere appieno del diritto alle vacanze e all’accessibilità, il quale deve essere adeguatamente tutelato e riconosciuto. Si pensi però ad esempio che, in base agli ultimi dati disponibili, meno del 10% del totale degli stabilimenti balneari italiani è accessibile in sedia a rotelle.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità  evidenzia con energia l’importanza del concetto di accessibilità, tanto che lo stesso è presente sia nel preambolo della stessa che all’articolo 1 tra gli scopi ed in particolare l’articolo 9 è dedicato totalmente a questo tema e viene sottolineato che: “Gli Stati Parti devono prendere misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico”..” queste misure includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità”.

Il diritto alla vacanza deve essere un diritto universale quindi, in armonia e rispettando i diversi contesti naturali, bisogna rendere accessibili i luoghi di vacanza per le persone con disabilità affinché le stesse siano in grado di spostarsi in totale autonomia senza doversi sentire un peso ed abbiano il diritto di trascorrere delle vacanze in totale serenità. L’accessibilità riguarda ognuno di noi quindi, rendere i luoghi fruibili, è un valore universale che va a beneficio di tutta la comunità.

Seppure negli ultimi anni ci siano stati dei miglioramenti su questo versante, ognuno di noi deve impegnarsi per attuare in pieno una forma di turismo più accessibile e attento alle esigenze di tutti. Ciò costituisce un indice del progresso umano di una società perché, permettere a tutti di poter fruire del diritto alla vacanza, è un passo ulteriore verso la piena inclusione sociale delle persone con disabilità e fragilità che non può attendere ancora.