Conte bis, perché il sovranismo non è sconfitto

La formazione del nuovo governo M5s-Pd, guidato da Giuseppe Conte, a nostro parere, non decreta assolutamente la capitolazione della Lega e del suo leader Salvini, come è stato riportato da alcuni giornali italiani e stranieri. Non si tratta della fine di un percorso politico come, agli inizi degli anni ‘90, si è verificato per la Dc e per  il Psi. Il nuovo governo ratifica solo un avvicendamento, anche se del tutto inaspettato e apparentemente quasi immotivato, dei partiti politici che governano l’Italia. Chi esulta in fondo sbaglia, in quanto l'uscita della Lega dal governo non significa affatto che milioni di italiani hanno rinnegato il sovranismo.  

In Italia non è stato scongiurato il rischio del sovranismo e, quindi, del totalitarismo, perché è vero, a differenza di quanto alcuni sostengono, che le varie forme del sovranismo possono degenerare nelle varie forme del totalitarismo. Basta leggere li libri di Storia. La Germania e la Russia sono testimonianza concreta di tale degenerazione, verificatesi nel secolo appena passato. 

C'è ora un’opposizione dalle forti tinte, nient’affatto blanda, che il nuovo governo dovrà contrastare tenacemente, soprattutto sui temi dell'immigrazione, del lavoro e della sicurezza. Ispirandosi alla rinata e fiorente “filosofia” del nazionalismo, che guida alcuni partiti di estrema destra affermatisi in Europa, che raccolgono numerosi consensi, avranno sempre un forte appeal sugli italiani scontenti, spaventati dalla povertà, dalla disoccupazione, dall'immigrazione incontrollata, dalla delinquenza, da possibili attentati di stampo religioso e dalla mafia nigeriana.  

Tali paure sono fondate: su queste fa leva la politica di ispirazione nazionalistica. E’ fuori discussione che basti alimentare tali paure per far ritornare la Lega al 40 per cento dei consensi. Tra i più importanti obiettivi del nuovo governo si annovera quello, pertanto, di scongiurare l’affermarsi di nuove forme di razzismo, xenofobia, odio razziale, intolleranza e discriminazioni. La stampa, le televisioni e i vari mezzi di comunicazione, anziché esaltare affermazioni che sembrano essere a favore del popolo e che, in realtà, nascondono l’intento di affermazione della concezione totalitaristica della vita, come è accaduto recentemente, devono essere fautori del rilancio della dimensione politica, scaduta, per molti aspetti, nel gossip.  

L’impegno politico è il più alto servizio reso all'umanità, come sostengono, con grande acutezza e spirito di verità, alcuni cattolici, con i quali siamo d’accordo. Il sovranismo, il nazionalismo, nonché il totalitarismo nascono e si affermano nei contesti in cui imperano subculture e pensiero superficiale ed in cui sono stati tacitati dal nichilismo e dal qualunquismo i significati profondi della vita, che unici conducono al bene dei singoli e della collettività.