Come la guerra incide sull’economia delle famiglie italiane

Riguardo alle questioni energetiche siamo estremamente preoccupati, ma da molto tempo, perché gli italiani – sia per quanto riguarda le famiglie sia le strutture economiche – sono colpite da questo aumento delle tariffe energetiche. Quindi le famiglie avranno minore potere d’acquisto perché i prezzi di gas ed elettricità sono praticamente raddoppiati e di conseguenza avranno meno possibilità di possibilità di poter essere consumatori di mercato. Soprattutto sono preoccupato per i consumi ad alta intensità, ossia quelli che servono quotidianamente per fare la spesa e per sopravvivere e, di conseguenza, le famiglie meno abbienti, saranno quelle maggiormente colpite da questi aumenti. Oltre a ciò, anche tutte le imprese sono state colpite da tali aumenti in misura molto forte e, in alcuni casi, incrementano i prezzi dei prodotti che producono ma – dall’altro lato – ci sono imprese costrette a chiudere perché non riescono a sopravvivere con un conseguente aumento della disoccupazione e della cassa integrazione che produrrà ulteriori diminuzioni della capacità d’acquisto delle famiglie italiane. Inoltre, c’è un problema legato al costo del denaro che sta a significare due cose fondamentali, la prima che i mutui delle famiglie italiane – i quali sono oltre 3,5 milioni – con l’aumento dei parametri importati con cui si calcolano le tasse e le rate degli stessi, che sono l’Euribor e l’Irs, sicuramente avranno un aumento notevole. Ma c’è di più, il fatto che il costo del denaro aumenti – proprio per via dei tassi di inflazione che stanno raggiungendo vette improponibili, quasi del 7%, – rischia di far diminuire in quantità ed in qualità gli investimenti necessari allo sviluppo economico e naturalmente depotenziando anche il pacchetto economico di 230 miliardi del Pnrr, ciò significa fare minori investimenti e minore acquisizione di occupazione, soprattutto per i giovani.

Il governo è già subentrato per lenire l’effetto di questi aumenti su due diversi versanti, il primo è quello delle tariffe energetiche ma ciò è ancora insufficiente perché le stesse sono aumentate troppo violentemente e troppo velocemente. Quindi, la manovra che il governo ha fatto, ad esempio riducendo l’Iva del gas e lo spostamento degli oneri generali di sistema dalle bollette elettriche, sono ancora manovre insufficienti che leniscono poco il costo di questi servizi. Mentre invece è intervenuto in maniera che noi consideriamo positiva e sufficiente, nell’ambito della riduzione di circa 30 centesimi al litro per i carburanti, questa è una manovra positiva che ha comportato un abbattimento molto forte del costo dei carburanti, tanto è vero che gli stessi sono scesi di 40/50 centesimi al litro. Ciò è importante perché da un lato si risparmia e dall’altro diminuiscono i costi di trasporto.

Per il futuro auspico innanzitutto che termini la guerra con i disastri che sta provocando perché è una cosa odiosa e orrenda che va superata nel più breve tempo possibile. Oltre a ciò, la guerra consolida il fatto che aumentano i costi ed i prezzi dei prodotti energetici ma non solo, si pensi anche al costo dei prodotti agroalimentari quali ad esempio il grano, la soia, gli oli di girasole e di semi vari. Quindi c’è il problema che la guerra sta consolidando tali aumenti e ciò ha l’impatto che sappiamo tutti sul costo dei beni di prima necessità come il pane e la pasta, i quali sono consumati da tutte le famiglie italiane ma soprattutto incideranno sulle famiglie a basso reddito.