L’assetto dell’organizzazione dello Stato subisce cambiamenti in epoche diverse nella storia costituzionale e amministrativa italiana.
La politica di Cavour, volta principalmente al perseguimento dell’Unità di Italia, si caratterizza per la costruzione di un modello accentrato e per l’accantonamento dell’ipotesi regionalista. L’Amministrazione statale va confermandosi secondo un modello accentrato di derivazione francese. Il sistema si fonda al centro sui Ministeri e sul piano locale sui governatori delle Province, i quali rappresentano il Governo e al tempo stesso sono al capo delle Amministrazioni provinciali, e sui sindaci, scelti anch’essi dal Governo tra i membri dei Consigli comunali.
Negli anni successivi all’Unità di Italia le leggi di unificazione amministrativa del Regno istituiscono, a fianco dei Comuni e delle Province, le Regioni, con maggiore territorio e dotati di una limitata autonomia amministrativa. La scelta a favore dell’accentramento politico-amministrativo è confermata negli anni immediatamente successivi all’Unità del Paese. In questo contesto, subiscono un significativo riordinamento gli organi ausiliari del Governo e quelli giurisdizionali. Si assiste alla nascita del sistema di giustizia amministrativa, ossia di un sistema che consente al singolo di chiamare l’Amministrazione a rispondere delle eventuali illegittimità commesse nell’esercizio delle sue funzioni, non più davanti ad organi interni, ma davanti a un giudice ordinario, quando oggetto di una controversia è un diritto civile o politico.
Nel 1888, aumenta l’autonomia degli enti territoriali con la trasformazione dei Presidenti delle Amministrazioni provinciali e dei sindaci in organi elettivi, e non più di nomina governativa. A fianco delle tradizionali strutture ministeriali, vengono istituite le prime aziende pubbliche, dotate di autonomia gestionale e finanziaria, e i primi enti pubblici nazionali, come l’INA nel campo delle assicurazioni, in grado di operare secondo modalità analoghe a quelle dell’impresa privata, sia pure secondo gli indirizzi e sotto la vigilanza del Ministero.
L’accrescimento e la differenziazione degli apparati amministrativi aumentano contestualmente le difficoltà di guida dell’Amministrazione da parte dei vertici politici, e insieme contribuiscono all’accentuarsi del ruolo e dei poteri dell’alta burocrazia. In tema di diritti di libertà, la legislazione di pubblica sicurezza e la legislazione penale si caratterizzano come estremamente severe nella prevenzione e repressione non solo dei reati, ma anche dei comportamenti ritenuti antisociali o comunque pericolosi per il sistema politico dominante, con una vastissima attribuzione di potere discrezionale agli organi di polizia.