Corrispondenza d’amorosi sensi (Ugo Foscolo, Dei Sepolcri)
Con tutti i limiti della scuola, studenti, docenti e famiglie hanno ripreso il ritmo e continuano l’avventura scolastica con impegno, creatività, sacrificio e senso del dovere. Certo, gli anni passati sono stati un duro banco di prova, soprattutto la DAD, ma siamo sicuri che ormai vicini tutto sia risolto? Del resto, si può essere presenti fisicamente – sia studenti che insegnanti – ma assenti con il pensiero, senza concentrazione, con la testa fra le nuvole, senza alcuna passione per l’insegnamento e l’apprendimento.
La scuola c’era anche a distanza quando si creava quella “corrispondenza d’amorosi sensi” che ha permesso allo studente di trasformare la propria camera nel banco di scuola e al docente di rendere la propria casa una cattedra, non nel senso di un luogo di potere, bensì di condivisione della vita tra cultura, studio, attualità e umanità. Questo nuovo modo di vivere il tempo-scuola forse ha restituito umanità a ciò che in diversi casi era diventato lettera morta, un vecchio reperto abbandonato, un’opera d’arte chiusa in un magazzino dimenticato. Ad alcuni sembrerebbe una follia, per altri solo poesia senza concretezza; ma non abbiamo proprio bisogno di entrambe?
Pubblicato su Sicilianpost.it
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