Ci vuole la tempesta per far cadere le foglie deboli

Con il ritorno del periodo estivo riprende l’abitudine degli italiani ad organizzare ed a partecipare alle feste private: l’occasione è un compleanno, un onomastico, l’inizio dell’estate o una ricorrenza; il cliché è più o meno simile: sfoggio di acconciature e di mise, proposte di nuovi look, fantasie di gourmet e scenografie di location ad imitazione del jet set.

Ma tutto questo è gossip, estraneo alla linea del giornale, che invece è attento alle ragioni culturali valorizzando i sentimenti di unione e fratellanza, di amicizia e rispetto, di sincerità e di gioia quando non è costretto a parlare della sofferenza che angustia gli animi; e le feste possono avere anche questo scopo, poiché in clima di ristrettezze economiche derivanti dalla recente crisi sanitaria, la voglia di rivedersi e di riprendere l’allegria dello stare insieme deve riscriversi alla luce delle nuove esigenze.

Ed allora si prediligono gli spazi aperti quali giardini, terrazze, cortili che vengono adeguati alle finalità, si cercano gli amici e non i conoscenti per non eccedere nel numero, si cucinano in casa pietanze tradizionali e genuine per evitare contaminazioni, ci si adopera per divulgare l’allegria e non l’ostentazione: è come se di colpo il mondo dell’apparenza fosse finito e si facesse strada la genuinità e l’autenticità dei rapporti perché è finito l’isolamento e ci si rivede perché si ha piacere di rivedersi, come quando ci si abbraccia fraternamente per lo scampato pericolo.

È sempre così: quando un evento esterno mette in pericolo i rapporti primari il primo a scomparire è l’effimero, lasciando posto ai sentimenti veri e sinceri, viene a galla la futilità che si dissolve a beneficio della verità, non più cibo per gli occhi ma alimenti per l’anima. Ci vuole la tempesta per far cadere le foglie deboli; farà danni ma schiarisce l’aria.

Ci si chiede talvolta se ci sia bisogno di arrivare alla crisi per comprendere l’ordine delle cose: sicuramente la comunicazione non aiuta, dopo la trasformazione da informazione a orientamento e chi cerca di offrire notizie e commenti secondo l’ordine naturale spesso si scontra con opposte esigenze commerciali faticando non poco a mantenere salda l’obiettività per lasciare al lettore, all’ascoltatore, all’utente la possibilità di discernere e così aumentandone le capacità di riflessione.

Abbiamo bisogno di confronti, di incontri, di scambi, di dialoghi che non solo ci consentono di esprimere i nostri pensieri ed i nostri orientamenti ma ci regalano le esperienze dei nostri simili, ci arricchiscono dei sentimenti altrui, ci stimolano a migliorare. Ed allora ben vengano le feste organizzate per riavvicinarsi e riabbracciare parenti ed amici fugando i fantasmi del contagio pur nel rispetto delle sane regole di educazione e civiltà, che la recente esperienza sanitaria ha riscoperto. Bentornata estate, ti stavamo aspettando.