Videosorveglianza, polemica sul bando mancato. E oggi parte il Comitato per la sicurezza

Più telecamere e più controlli nelle zone sensibili: questa la richiesta della sindaca di Roma, Virginia Raggi, all’indomani dello stupro di Villa Borghese, fatto che ha portato la città al centro delle cronache e spinto il prefetto Paola Basilone a presiedere un Comitato di sicurezza per la Capitale in Prefettura. Il problema, però, è che la necessità di installare sistemi più efficaci di videosorveglianza passava da un bando ad hoc organizzato dalla Regione al quale, come annunciato dalle opposizioni, l’amministrazione pentastellata di Roma non avrebbe preso parte: “A quanto ci risulta – ha tuonato il capogruppo del Pd Michela Di Biase – il Campidoglio non ha partecipato al bando regionale sulla videosorveglianza (2 milioni di euro) scaduto il 15 settembre scorso. A differenza di Roma hanno invece partecipato 254 comuni del Lazio e 12 municipi della Capitale. Sull’argomento presenteremo nelle prossime ore una interrogazione urgente”.

L’intoppo

Una gaffe pericolosa, che rischia di creare non pochi problemi alle richieste avanzate dalla sindaca al Governo. Dalla Pisana, infatti, hanno confermato che da Palazzo Senatorio non sono arrivate istanze per la partecipazione al bando che, con scadenza intercorsa 5 giorni fa, rende per il momento alquanto complicato l’ottenimento di un migliore sistema di controllo garantito dalla Regione. L’intoppo si sarebbe verificato nel momento in cui, a seguito dell’inoltro di un documento con cui la sindaca attestava l’incarico al Simu di partecipare al bando, l’assessore ai Lavori pubblici, Margherita Gatta, non avrebbe inviato il progetto protocollato dal Comune il giorno successivo (14 settembre).

La sicurezza

Una mancanza immediatamente segnalata dalle opposizioni (l’ala dem su tutti) e successivamente smentita dalla giunta, rassicurata dal Simu. A fare chiarezza, però, ci ha pensato proprio la Regione che ha evidenziato il mancato arrivo del progetto necessario per la partecipazione al bando, con il risultato dell’esclusione del Campidoglio dalla corsa ai 2 milioni per la sicurezza. Un pasticcio che si consumava mentre la stessa sindaca invocava leggi speciali da parte del Governo, apprestandosi ad avviare il Comitato per la sicurezza. In attesa di quanto emergerà, il Comune si è attivato per garantire, attraverso una collaborazione con Acea, un potenziamento dell’impianto elettrico e invitando le pattuglie delle Forze dell’ordine allo sgombero dei mini-accampamenti.