Ventimila tonnellate andranno in Toscana

Ventimila tonnellate di rifiuti capitolini in un impianto di smaltimento in Toscana: questo il piano di emergenza varato dalla Regione Lazio per permettere ai tritovagliatori dell'Urbe di respirare dopo essere andati nuovamente in tilt nelle ultime settimane. A determinare l'ennesimo sovraccarico, gli stabilimenti Ama stracolmi e il rallentamento degli impianti Colari (Malagrotta): convergenza di fattori che aveva determinato nuovamente l'accumulo di rifiuti in strada e un altissimo rischio dell'allarme immondizia in quasi tutte le zone della città. La soluzione varata dalla Pisana permetterà, per un periodo di sei mesi, di alleggerire il carico dei tmb romani e sgravare la popolazione dal peso di una nuova invasione di rifiuti: “Abbiamo ritenuto – ha spiegato Federica Fratoni, assessore all'Ambiente della Regione Toscana – di accogliere la richiesta della Regione Lazio e del Comune di Roma pur per un quantitativo minimo, in un'ottica di solidarietà istituzionale”.

Regione Lazio: “Soluzioni temporanee”

Una soluzione temporanea, come sottolineato dagli stessi amministratori regionali, che rappresenta un canale di assistenza più che una risoluzione del problema. E, d'altronde, la presa di posizione della Regione Lazio non ha mancato di generare attriti fra Pisana e Campidoglio in merito alla spartizione della problematica dei rifiuti: “Ribadisco la mia posizione di sempre – aveva detto l'assessore all'Ambiente Buschini nel ringraziare i colleghi toscani -: Roma deve costruire impianti propri, queste rappresentano soluzioni temporanee troppo costose in termini ambientali ed economici”. La replica dell'amministrazione pentastellata non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca del capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara: “Zingaretti e il Pd hanno davvero la faccia tosta. Per colpa loro Roma rischia, ogni giorno, di dover lasciare i rifiuti in strada in quanto la Regione non ha ancora un piano impiantistico sufficiente per il trattamento dei rifiuti dell’intero territorio regionale”.

La richiesta di collaborazione esterna, inoltrata da Ama non solo alla Toscana ma anche ad altre regioni, risale al 23 ottobre scorso come ricordato dallo stesso Ferrara: “Una richiesta che è rimasta sulla scrivania di un responsabile regionale per oltre 30 giorni in attesa di un visto… E' dovuta intervenire la sindaca Raggi scrivendo al presidente Zingaretti per sbloccare la situazione. In Regione si sono giustificati dicendo che si era trattato di un problema legato ad un cambio di un software sui pc”.