Venti rinvii a giudizio e una condanna

Inizierà il prossimo 19 settembre un altro processo su uno dei filoni dell’inchiesta sul Mondo di Mezzo. Ben venti i rinvii a giudizio – compreso l’ex capogruppo del Pd in Campidoglio – più una condanna ad un anno di reclusione in abbreviato. E' quanto deciso dal gup di Roma, Monica Ciancio in uno dei filoni dell' inchiesta sul Mondo di mezzo.

I nomi

A processo, che inizierà il prossimo 19 settembre, Francesco D’Ausilio, ex numero uno del Pd in consiglio comunale, l’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon e il ras delle coop Salvatore Buzzi. Contestati vari episodi, tra il 2011 ed il 2014, di corruzioneturbativa d’astarivelazione del segreto d’ufficio e finanziamento illecito.

Alla sbarra anche gli imprenditori Fabrizio Amore e Flavio CiambellaFabio Tancredi, ex direttore del decimo Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde-Protezione civile di Roma Capitale; Nadia Cerrito, ex collaboratrice di Buzzi; Clelia Logorelli, quale dirigente preposto al settore verde di Eur spa; Giampaolo Cosimo De Pascali, appuntato dei carabinieri e all’epoca dei fatti in servizio presso l’Ufficio direzione Sovrintendenza centrale Servizi di Sicurezza e il presidente della cooperativa Capodarco Maurizio Marotta.

La condanna riguarda Emilio Gammuto, collaboratore di Buzzi, a cui già sono stati inflitti tre anni nel filone principale.

L'accusa

Intanto alcuni dei filoni di inchiesta “Mondo di Mezzo” sono alle battute finali. L’accusa, nella parte finale delle richieste sostenuta dal procuratore generale Antonio Sensale, ha chiesto 26 anni e mezzo per Massimo Carminati e 25 anni e 9 mesi per Salvatore Buzzi per associazione a delinquere di stampo mafioso. In primo grado Carminati e Buzzi erano stati condannati rispettivamente a 20 e a 19 anni di carcere per associazione a delinquere senza l’aggravante mafiosa e detenuti dal dicembre del 2014.