Una via ad Almirante: passa la mozione, poi lo stop di Raggi

Giornata movimentata a Palazzo Senatorio dove, dopo l'uscita dei dem dall'Aula in protesta con la sindaca Raggi, assente nonostante la richiesta del gruppo d'opposizione di riferire sul caso Stadio, è stata approvata una mozione con la quale la città di Roma si impegna a dedicare una via a Giorgio Almirante, storico segretario del Movimento Sociale. Una decisione presa grazie ai voti favorevoli di Fratelli d'Italia, della lista “Con Giorgia” e del M5s, per un totale di 23 “sì”, due astenuti e un contrario. Non ha votato, come detto, l'ala del Pd, in quanto i consiglieri non erano già più presenti in Aula. Ma, nonostante l'approvazione, l'idea di intitolare una strada capitolina al noto politico di Msi-Dn non ha incontrato riscontri unanimi nella comunità romana ma nemmeno in aula consiliare. Particolarmente critica la posizione di Stefano Fassina, di Sinistra per Roma, per il quale si tratta di “un atto grave, una ferita alla nostra città per la sua storia e il contributo di sangue dato alla liberazione da fascismo e nazismo. E' un'offesa ai martiri delle Fosse Ardeatine, ai rastrellati del Quadraro, ai nostri concittadini ebrei deportati e sterminati nei lager nazisti, a tutti gli uomini e le donne di Roma caduti per la libertà e per la nostra Costituzione. Proveremo a far tornare indietro l'aula Giulio Cesare attraverso un'approfondita e adeguata discussione”.

Esultanza a Destra

Il motivo del dissenso è connesso al ruolo avuto da Almirante come segretario di redazione del Manifesto per la difesa della razza. Su questo punto, in particolare, si è levata la protesa della Comunità ebraica romana, la quale ha definito la mozione “una vergogna per la storia di questa città: chi ha ricoperto quel ruolo… senza mai pentirsene, non merita una via come riconoscimento”. Parole di chiaro dissenso che, unite alla soddisfazione espressa dai rappresentanti di Fratelli d'Italia, coloro che hanno presentato la mozione, contribuiscono a causare un clima di tensione politica all'interno di Palazzo Senatorio ma, più in generale, nella comunità romana. A far passare la mozione, all'epoca della sua amministrazione, ci aveva provato senza successo anche Gianni Alemanno, il quale si è detto contento dell'approvazione in Consiglio, e lo stesso hanno fatto i capigruppo FdI di Camera e Senato, Fabio Rampelli e Stefano Bertacco, per i quali “è giusto e doveroso” intitolare una via a colui che viene da loro definito “un patriota, un grande italiano e uno dei protagonisti della storia politica nazionale”.

La sindaca frena

E la sindaca? Virginia Raggi, ospite di Bruno Vespa a 'Porta a porta', si era detta “sorpresa” di quanto approvato in Consiglio, spiegando di non esserne a conoscenza in quanto allontanatasi dal Campidoglio già da alcune ore. Alla domanda del conduttore se fosse stata o meno d'accordo con i suoi consiglieri, la prima cittadina aveva risposto che “se l'Aula ha votato favorevolmente è perché i consiglieri M5s si sono determinati in questo senso”, affermando quindi di essere sostanzialmente di “prendere “atto della volontà dell'Aula, che è sovrana come il Parlamento”. In serata, però, la sindaca è tornata sui suoi passi afffermando, dopo essersi confrontata con la sua maggioranza, che “nessuna strada a Roma sarà dedicata a Giorgio Almirante”. Domani mattina i consiglieri del M5S prepareranno una mozione per vietare l'intitolazione di strade ad esponenti del fascismo o persone che si siano esposte con idee antisemite o razziali. Un documento che, a quanto pare, vedrà come prima firma proprio qeulla della sindaca.