Tragedia al nido: neonato muore nel sonno

Tragedia in un asilo nido del quartiere Appio, a Roma. Un bambino di un anno è morto nel sonno mentre stava facendo un riposino. Ad accorgersene, le maestre della struttura – il Pastrocchi e Scarabocchi di via della Marrana – quando hanno cercato di svegliarlo. “Mi sono accorta subito che c'era qualcosa che non andava – ha raccontato su Il Messaggero una delle maestre – aveva gli occhi chiusi ma si agitava in modo inconsulto. L'ho preso in braccio, poi è diventato improvvisamente cianotico. E ha smesso di respirare. A quel punto lo abbiamo subito rimesso nel lettino e chiamato il 118″. A quanto si apprende il piccolo non soffriva di alcuna patologia. Sul caso indagano i Carabinieri della stazione Tuscolana ma, secondo fonti investigative, il bimbo sembra sia morto per cause naturali. Il medico, prontamente intervenuto per i primo soccorsi, non ha infatti riscontrato segni di violenza né di altre cause se non quella naturale. L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un caso di Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante. Il corpicino è stato trasportato all'obitorio del Verano dove sarà effettuata l'autopsia.

La Sids

La sindrome della morte improvvisa del lattante (o SIDS) è un fenomeno che non trova ancora alcuna spiegazione presso la comunità scientifica. Si manifesta provocando la morte improvvisa ed inaspettata di un lattante apparentemente sano: la morte resta inspiegata anche dopo l'effettuazione di esami post-mortem. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita ed è a tutt'oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani. In Italia ha avuto un'incidenza dello 0,5 per mille circa nel 2011 (23 bambini sotto i 5 anni, l'1,3% dei decessi totali nel periodo di riferimento). Talvolta, se soccorsi prontamente, alcuni neonati, vittime apparenti di SIDS, possono essere rianimati ma è stato riscontrato un altissimo rischio di lesioni cerebrali permanenti dovute a anossia – la mancanza di ossigeno nel cervello – con conseguente possibile disabilità. Un caso analogo era avvenuto nel 2016 anche in un nido di Fabriano, in provincia di Ancona. In quel caso, neppure i primi soccorsi effettuati in loco dalle stesse maestre – formate con appositi corsi per il pronto intervento su neonati – era riuscito a salvare la piccola Giulia, di appena 4 mesi.