Teatro Valle, ipotesi riapertura parziale: attività di reading e capienza limitata in attesa del restauro

Si tratta di uno dei più importanti teatri di Roma, nonché di uno storico polo culturale, suo malgrado protagonista di una delle peggiori vicende di degrado e abbandono dell’intera Capitale: il Teatro Valle (diventato di proprietà comunale il 19 maggio 2011, dopo la soppressione dell’Ente teatrale italiano), tra disagi strutturali, impossibilità di ospitare alcun tipo di spettacolo o rassegna, ha per anni vissuto una condizione estremamente drammatica, equamente bilanciata tra le conseguenze del degrado strutturale e della successiva occupazione che, in circa due anni, ha portato pochi risultati in termini di offerta culturale, avviando un contenzioso con il Comune coinciso con lo sgombero del 2014. Ovviamente, la riappropriazione del locale da parte dell’allora giunta Marino aveva diviso in parte l’opinione pubblica, tra chi rimarcava una certa valenza a livello artistico dell’attività degli occupanti e chi sosteneva l’esistenza di una condizione esclusivamente di abusivismo.

L’idea

Eppure, nei mesi (poi negli anni) che seguirono allo sgombero non sono state intraprese rilevanti iniziative e, progressivamente, l’aspetto del Teatro viaggiò a ritmo sempre più spedito verso la dimenticanza e l’abbandono più assoluto, fino all’agognato annuncio di restauro del novembre scorso, da parte del neoassessore alla Cultura del Campidoglio, Luca Bergamo. Tre step, tre fasi di intervento che, come specificato dall’amministrazione, dovrebbero coincidere con un’indagine preliminare di 180 giorni (attualmente in corso), una seconda fase di verifica e manutenzione (900 giorni) e l’ultima di restauro vero e proprio che, dopo 1080 giorni, dovrebbe garantire la riapertura. Tuttavia, in attesa di rivedere finalmente il Valle pronto per ospitare opere teatrali, l’attenzione dell’assessorato si è spostato sulla possibilità di una riapertura “low-cost” pensata per l’estate prossima, in modo da consentire alla storica sala di tornare a respirare l’aria del pubblico con attività di “reading” e simili, ovviamente predisponendo la platea a un numero limitato di spettatori.

L’idea è stata ipotizzata dallo stesso assessore Bergamo, il quale ha specificato come, attualmente, non sussistano le condizioni di agibilità per una performance recitativa ma, più o meno in corrispondenza della fine della prima fase del progetto di valorizzazione, potrebbero manifestarsi quelle per eventi di diverso tipo, meno impegnativi ma allo stesso modo utili per restituire nuova linfa al Valle: “Siamo a lavoro per consentire, se possibile, l’uso dello stabile per attività non di spettacolo (fra queste quelle di lettura) al termine dei lavori preliminari. Io spero che dopo l’estate si possa fare una programmazione temporanea”. Ovviamente, tutto dipenderà “dall’esito delle ispezioni in corso”.