Smantellato clan di narcotrafficanti: 51 arresti

La Capitale invasa dalla droga. I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito nel Lazio, ma anche in Calabria e in Sicilia, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 51 persone (50 in carcere e una ai domiciliari), accusate di appartenere ad un'organizzazione criminale specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti. L'ordinanza è stata richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. All'operazione denominata “Grande Raccordo Criminale” hanno partecipano circa 400 militari, con il supporto di elicotteri e unità cinofile. L'organizzazione, in grado di rifornire gran parte delle “piazze di spaccio” dei quartieri della Capitale, aveva costituito – riportano gli investigatori – “una 'batteria di picchiatori' composta da soggetti appositamente incaricati dell'esecuzione di attività estorsive per il recupero dei crediti maturati, mediante l'impiego della violenza”.

Cannabis

L’operazione rientra nel dispositivo di contrasto ai traffici illeciti e di tutela della salute dei cittadini predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Lo scorso 16 novembre le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto un laboratorio per la trasformazione della cannabis in marijuana e due piantagioni, ubicati a poca distanza dal casello di Tagliacozzo dell’autostrada Roma – L’Aquila. I militari del Gruppo di Tivoli, dopo diversi giorni di appostamenti e sopralluoghi nei boschi marsicani, hanno individuato nella parte sottostante un cavalcavia, occultato tra la fitta vegetazione, l’opificio clandestino attrezzato per la lavorazione della droga e munito di reti di plastica sulle quali venivano posizionate le piante per l’essiccazione, da sottoporre, poi, a lavorazione e suddivisione in dosi. Adiacente al laboratorio i Finanzieri hanno scoperto due appezzamenti di terreno adibiti alla coltivazione della cannabis, con annesso canale di scolo. Trovate oltre 400 piante, alte dai due ai tre metri, ormai giunte alla piena maturazione e pronte per essere estirpate. Sono stati inoltre rinvenuti picozze, machete, coltelli e contenitori di fertilizzante. ll’atto dell’intervento erano all’opera tre uomini di nazionalità albanese, intente alla coltivazione dello stupefacente, che hanno tentato la fuga opponendo resistenza ai militari. I 3 sono stati arrestati. Nelle abitazioni dei tre “coltivatori”, sono state rinvenute dosi di hashish e di marijuana già pronte per la vendita. La merce sequestrata, per un peso totale di oltre 300 chilogrammi, avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio oltre 700.000 euro. I tre responsabili, arrestati ed associati alla Casa Circondariale di Avezzano (Aq), dovranno ora rispondere dei reati di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.