Set a luci rosse nella cisterna romana

Una scoperta che ha davvero dell'incredibile quella fatta in una cisterna romana, sita in Viale Marco Polo. All'interno del complesso architettonico in stile repubblicano (ma con interventi posteriori) infatti, al quale sia accede attraverso una porta metallica (camuffata peraltro come una cabina elettrica), era stato allestito all'insaputa di tutti quello che è stato identificato come un set a luci rosse a tutti gli effetti: fari, materassi, foto osé e altre attrezzature molto probabilmente impiegate per riprese e scenografie. Il tutto a soli due passi da Via Cristoforo Colombo, zona trafficata e densamente abitata. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti del I Gruppo centro della Polizia locale, dopo una segnalazione da parte della Sovrintendenza capitolina in merito alla suddetta porta di ferro (la stessa che dà accesso all'interno dei locali della cisterna, anticamente collegata a un acquedotto).

Sigilli alla cisterna

L’area è stata al momento posta sotto sequestro e le serrature della porta sono state sostituite. Nel frattempo è stata avviata un'indagine per risalire ai responsabili di questa attività celata dietro le mura di età repubblicana della cisterna, con la presentazione di un'informativa all'Autorità giudiziaria. L'intento degli investigatori sarà capire se il set di fortuna fosse l'eventuale base di un mercato di film pornografici, ipotesi rinforzata dal ritrovamento delle fotografie di quelle che, probabilmente, sono alcune delle 'attrici'. Ragazze alle quali gli inquirenti stanno tentando di risalire e dare un nome, anche per capire se si tratti di minorenni.

Lo stratagemma

L'ingresso del set era stato per l'appunto celato dietro una porta metallica, sulla quale campeggiava il cartello “Alta tensione”, volto a scoraggiare eventuali curiosi inducendo a credere che si trattasse dell'accesso alla sala di un generatore di corrente. Uno stratagemma che finora aveva funzionato: nessuno, infatti, aveva mai pensato a sbirciare dietro quella porta insospettabile. Aprirla, invece, ha permesso agli agenti di scoprire una serie di stanzoni all'interno dei quali erano stati accumulati materiali, rifiuti e persino reperti archeologici (perlopiù anfore e vasellame), fino ad arrivare all'ultimo vano, dove la scenografia era stata allestita. Qui trovavano posto un letto matrimoniale, uno specchio, diffusori di luce e altra strumentazione cinematografica, assieme a contraccettivi e indumenti intimi. Il lavoro degli investigatori, ora, sarà capire se dietro quell'angusto set si nascondesse un eventuale giro di sfruttamento.