Roghi tossici, è ancora allarme a Roma est: rifiuti in fiamme alla Cervelletta

Dopo Malagrotta arriva il turno della Cervelletta. Non è una discarica ma, in quello che dovrebbe essere uno dei parchi meglio conservati dell’hinterland romano, rientrando nell’Area naturalistica della Valle dell’Aniene, ecco che ci si trova alle prese con un nuovo rogo criminale. Una combustione dannosa di quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato un abusivo accumulo di rifiuti, ammucchiato nei pressi di due abitazioni abbandonate a ridosso dei confini del parco. Un incendio divampato nella giornata di domenica e proseguito con insistenza fino al giorno successivo, tanto da richiedere un intervento di oltre dodici ore per i Vigili del fuoco, intenti a domare i continui focolai sprigionati dalle immondizie bruciate.

Allarme rosso

Uno scenario drammatico ma, purtroppo, per nulla nuovo dalle parti di Roma Est dove, in una zona compresa tra Via di Salone e Tor Sapienza, la questione dei roghi abusivi risulta da anni fra gli argomenti cardine nel quadro disagiato riscontrabile nella periferia orientale di Roma. Il sito dell’incendio, situato nei pressi del civico 140 di Via di Tor Cervara e relativamente vicino ai quartieri dell’area est dell’Urbe, ha consentito ai fumi di dipanarsi nelle case sparse nel raggio di diversi chilometri, innalzando una nube carica di diossine visibile da numerose zone limitrofe. E, nondimeno, penetrate nelle abitazioni dei cittadini, nuovamente costretti a fare i conti con una situazione insostenibile. La morsa delle discariche abusive e, insieme, dei roghi tossici sprigionati a più riprese dai campi di Via Salviati e di Salone, coincide con una protesta decennale da parte di residenti e comitati di quartiere, in prima linea nel chiedere un intervento istituzionale che, a dispetto delle segnalazioni (e dei cambi ai vertici dell’amministrazione), stenta ad arrivare in modo concreto.

Roghi e prevenzione

L’incendio alla Cervelletta (peraltro non il primo) è solo l’ultimo episodio di una storia che, a passo cadenzato, prosegue da anni senza trovare soluzioni. Nello specifico, il rogo ha richiesto l’intervento di due squadre di Vigili del fuoco, affiancate da un’autobotte e, probabilmente, presto anche dal Gruppo operativo speciale. Segno che, anche con il caldo in arrivo, l’emergenza delle combustioni procede verso un’acutizzazione ulteriore, aumentando decisamente il rischio per la sicurezza e la salute delle zone attorno ai punti maggiormente sensibili. Di conseguenza, come ogni anno, si rinnova l’appello della cittadinanza a prestare attenzione alle aree di confine per far sì che gli interventi non siano solo di cura ma, almeno per quanto possibile, di prevenzione.