Roghi a Centocelle, ombre sulla periferia romana

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Dopo l’ultimo rogo decine di persone si sono radunate in via dei Ciclamini dando vita a un'assemblea cittadina in strada. “È agghiacciante. I fatti parlano da soli – hanno detto alcuni -. È un attacco a tutti, all'intero quartiere”. E sono in programma altre “passeggiate di autodifesa”. Ancora un locale dato alle fiamme nel quartiere romano di Centocelle: dopo la “La Pecora elettrica” è toccato al Baraka Bistrot, piccolo pub di Via dei Ciclamini che da poco era stato preso in gestione da una famiglia. I cittadini della zona ipotizzano la pista del racket. Un tempo quartiere della resistenza, ora Centocelle è infatti un nuovo avamposto della movida capitolina. Con la metro sono arrivati giovani e tanti locali. “Ma anche lo spaccio e il racket”, dicono all’Ansa gli abitanti: “Il sabato qui si riempie, è pieno di giovani, i locali fanno affari. Forse anche la malavita vuole farli”.

La radice della violenza

Per capire cosa sta accadendo nella periferia est della capitale, occorre analizzare la trasformazione socio-economica che negli ultimi anni ha trasformato Centocelle nella mecca della gastronomia romana. Rispetto agli anni Novanta, quando il quartiere era in uno stato di abbandono e intere aree urbane erano degradate a piazze di spaccio in mano alla criminalità organizzata, Centocelle è progressivamente rinata trainata dall’apertura di decine di locali, ristoranti nei quali vengono sperimentate nuove forme di ristorazione all’avanguardia divenute di moda. L’arrivo di attività, esercizi commerciali e di masse ingenti di avventori ha modificato radicalmente il territorio, innervosendo i gruppi di criminalità organizzata, straniera e locale, che erano abituati a spadroneggiare nella zona. Da qui la reazione violenta. Sempre lo stesso il copione: chi ha appiccato le fiamme lo ha fatto in piena notte, dopo aver cosparso il locale di liquido infiammabile. Quando i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere il rogo, il locale era già ridotto in cenere. Enormi i danni, e all'amarezza di chi da poco aveva investito in un'avventura imprenditoriale, si aggiunge la paura che ora serpeggia nel quartiere: gli esercenti non si sentono più sicuri e chi ha perso tutto non trova più la forza di ricominciare. Negli ultimi sei mesi, riferisce LaPresse, è la quarta volta che un locale viene bruciato: la notte tra il 24 e il 25 aprile è stata data alle fiamme la libreria 'La Pecora elettrica', che dopo i lavori di ristrutturazione, partiti grazie a una colletta del quartiere, avrebbe dovuto riaprire questa settimana se non fosse stata nuovamente bruciata il 7 novembre. Un mese fa, il 9 ottobre, era stata colpita, con le stesse modalità, la pizzeria adiacente al negozio di libri poi è toccato al Baraka, che dista 150 metri dagli altri due locali. Unanime la condanna per quanto accaduto da parte di tutte le istituzioni, con la sindaca Virginia Raggi che parla di un nuovo “episodio inquietante” e chiede venga fatta chiarezza, e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che annuncia un pacchetto di provvedimenti a sostegno degli imprenditori colpiti.

Più controlli

Massima attenzione anche da parte del Viminale, sottolinea LaPresse, con il ministro Luciana Lamorgese che assicura la propria partecipazione al comitato per l'ordine e la sicurezza che si terrà venerdì in prefettura con l'obiettivo di “individuare le iniziative necessarie per rafforzare l'attività di contrasto ai fenomeni di criminalità”. La sindaca di Roma assicura: “Centocelle non è sola, Centocelle non è terra di criminalità, sono andata nel quinto municipio, ad Est di Roma, per incontrare i due proprietari delle due attività commerciali colpite, a distanza di pochi giorni, da due inquietanti incendi. La libreria Pecora Elettrica, distrutta da un rogo il 5 novembre, e il Baraka Bistrot, dato alle fiamme. Ho voluto vedere con i miei occhi quanto accaduto, e – prosegue – dimostrare ai cittadini del quartiere la presenza delle istituzioni cittadine. Un impegno che, sin da subito, ho voluto trasformare in fatti: ho infatti chiesto ad Acea che venga intensificata l'illuminazione in tutta l'area dove si trovano locali e attività commerciali, soprattutto quelli a ridosso del Parco. Ma non solo. Ho chiesto anche a prefettura e questura di aumentare i controlli della Polizia di Stato nelle zone che, come risulta dalle indagini, sono interessate da fenomeni di spaccio di stupefacenti”. E “con i rappresentanti del Municipio, prima di tutto insieme al presidente Giovanni Boccuzzi, che ringrazio per l'impegno, abbiamo deciso inoltre di raddoppiare i momenti di incontro ed ascolto da parte di comitati e cittadini. La nostra formula è infatti fatta di dialogo, presenza ferma delle istituzioni, servizi e legalità. Centocelle, da anni, è divenuto un luogo in cui la cultura, l'aggregazione e la socialità stanno fiorendo grazie all'impegno di realtà sociali e commerciali che vanno assolutamente sostenute. Davanti alla violenza di qualcuno a cui non sta bene, davanti a chi vuole riportare l'intera città ad epoche fortunatamente superate, noi non arretriamo di un millimetro”, sottolinea Raggi.

Fiamme vigliacche

“Le fiamme vigliacche che hanno colpito luoghi di cultura, di socialità e incontro non fermeranno il percorso di crescita sociale di quel territorio. Questo percorso, ora più di prima, ha bisogno della risposta di tutti e tutte”, avverte Marco Genovese di Libera Roma dopo i locali bruciati a Centocelle. “L'unico antidoto agli interessi criminali e mafiosi, al loro potere violento, è l'affermazione di quei diritti sociali che da troppo tempo sono negati nella nostra città- sostiene Giuseppe De Marzo di Libera e della Rete dei Numeri Pari-. Diritto ad una casa, allo studio, diritto a muoversi, a curarsi, a vivere in un ambiente pulito e bello. La richiesta di schierare l'esercito in strada nei nostri quartieri continua a dimostrare inadeguatezza e incapacità non solo amministrativa ma di lettura dei problemi sociali. Roma ha bisogno di essere governata dalla politica e di una visione di futuro. Quando la politica è debole, a governare sono gli interessi privati e quelli mafiosi”, puntualizza Giuseppe De Marzo. Libera e Rete dei Numeri Pari invitano tutti a partecipare alla passeggiata solidale nel quartiere convocata per giovedì e alle prossime iniziative che si svolgeranno e coinvolgeranno Centocelle. “Nei prossimi giorni la Camera di Commercio di Roma attiverà una serie d'iniziative per essere vicina alle imprese colpite dai drammatici attentati degli ultimi giorni”, afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, in seguito a quanto avvenuto nel quartiere Centocelle.

Beni sequestrati

“Proprio nei giorni scorsi, poco prima dei gravissimi accadimenti – ricorda Tagliavanti – abbiamo tenuto un Consiglio della Camera di Commercio di Roma (nel quale siedono tutte le associazioni di categoria del mondo produttivo) nel quale abbiamo incontrato il prefetto Bruno Frattasi, direttore dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Guglielmo Muntoni, presidente della terza sezione penale del Tribunale di Roma e il criminologo Maurizio Fiasco per affrontare e approfondire la grave tematica dell'infiltrazione criminale nel tessuto imprenditoriale romano e laziale. È chiaro che a Centocelle siamo ormai di fronte a un'emergenza e credo che, mai come in questo momento, le Istituzioni democratiche debbano unitamente mettere in campo tutte quelle iniziative per testimoniare non solo a parole, ma con atti concreti, la vicinanza alle imprese e ai territori colpiti da questi gravissimi atti che non hanno ripercussioni negative solo sull'economia ma più in generale sulla normale convivenza civile”. E “dovrebbe essere chiaro a tutti che ciò che è criminale è sleale e ciò che è sleale ha gravissime ripercussioni sulla crescita economica e civile dei territori mettendo a repentaglio la normale attività dei tanti imprenditori che ogni giorno con il loro sapere e con la loro opera affrontano le difficili sfide del mercato. Le iniziative che prenderemo nei prossimi giorni saranno condivise proprio con coloro che stanno subendo in queste ore questa tremenda offensiva”.

Spazi sociali

Anche l’Arci di Roma interviene sul rogo nel quartiere Centocelle. “Denunciamo da anni l'abbandono dei quartieri e dei loro cittadini da parte delle istituzioni che fanno capolino solo quando episodi come quello di stanotte al Baraka Bistrot o di pochi giorni fa alla Pecora Elettrica, rischiano di trasformarsi in vere e proprie tragedie”. Nel mirino dell'associazione “l'atteggiamento delle istituzioni quando, invece di prevenire simili fenomeni, sostenendo concretamente iniziative culturali, spazi sociali, comitati di quartiere e socialità libera e diffusa, utilizzano la burocrazia per chiudere gli spazi e invocano la forza pubblica per reprimere”. La risposta di Roma “deve essere piuttosto nel segno dell'inclusione, dell'apertura, della cultura. E sono proprio gli spazi sociali che devono essere sostenuti per assumere un ruolo da protagonista, illuminando e coinvolgendo, per combattere spaccio e prostituzione e chiunque soffi sul fuoco dell'odio per disseminare paura e divisioni. Musica, incontri, teatro, dibattiti, letture etc. contro spaccio, slot machine e prostituzione”.