Raggi: “Il referendum? Ha valore consultivo”

Mattinata al deposito Atac di Via Prenestina per Virginia Raggi che, assieme all'assessore alla Roma sostenibile, Linda Meleo, e all'ad Paolo Simioni, ha partecipato alla presentazione dei dati del primo semestre d'esercizio dell'azienda: “E' evidente che tante persone hanno visto Atac sino a oggi non erogare un servizio a livello di una capitale europea – ha spiegato la sindaca -. Se ai cittadini si chiede se vogliono lo stesso servizio erogato fino a ieri, e viene presentato il privato come la soluzione miracolosa, sceglieranno altro. La nostra sfida è far capire ai cittadini che l’alternativa non è tra Atac inefficiente e Atac ai privati”. Ma durante la conferenza congiunta “L'Atac del futuro riparte con te”, la prima cittadina ha parlato anche del referendum che, a suo giudizio, “ha valore consultivo. Noi abbiamo già in Atac un 20% privato. Tpl che gestisce il servizio periferico è privato e i cittadini si accorgono di che cosa significa il tira e molla con il privato e gli scioperi continui. Spero che i cittadini comprendano e il nostro lavoro è teso al massimo dell’efficienza qualunque sia il risultato del referendum”.

Simioni: “Utile netto di 5,2 milioni”

Con l'orizzonte dell'11 novembre quale data di svolgimento del referendum per la messa a gara della partecipata, la conferenza è stata l'occasione per fare il punto sugli ultimi sei mesi di esercizio, dei quali ha parlato l'amministratore delegato Simioni: “E' la prima volta nella storia che Atac può vantare un utile netto di 5,2 milioni e un margine operativo lordo di 42 milioni, in crescita rispetto ai 35 milioni dell’anno scorso. Abbiamo depositato domanda di concordato un anno e un giorno fa in cui la situazione dell'azienda era drammatica. Se non avessimo scelto questa strada Atac con ogni probabilità non ci sarebbe più”. Per quanto riguarda la situazione relativa a dipendenti e fornitori, Simioni ha spiegato che “oggi Atac paga contributi e stipendi ai suoi lavoratori e paga i fornitori in maniera rapidissima, dai 30 a 60 giorni. Abbiamo disegnato un piano attendibile e coerente che si basa su ipotesi realistiche e siamo stati ammessi con parere favorevole dalla Procura e dal Tribunale”.

Raggi soddisfatta

Della situazione generale si è detta soddisfatta la sindaca Raggi: “Abbiamo compiuto un anno e un giorno dal momento in cui abbiamo depositato l’istanza del concordato per Atac, in un momento in cui avrebbero in molti voluto vederci sparire dalla faccia della terra perché abbiamo preso questa iniziativa nei confronti di un’azienda in stato comatoso. Noi abbiamo creduto che Atac potesse essere risanata per diventare quel fiore all’occhiello che noi possiamo farla diventare. In questo momento i dati cominciano a darci ragione”.