Palazzina crollata ad Acilia, madre e figlia trovate morte sotto le macerie

Non c’è stato niente da fare per Debora e Aurora, madre e figlia rimaste sepolte sotto le macerie della palazzina di Acilia crollata per l’esplosione di una bombola del gas. I loro corpi senza vita sono stati estratti dopo 9 ore di ricerche ininterrotte da parte dei vigili del fuoco.

“È impossibile, Dio no!”, è stato l’urlo di disperazione dei parenti, assistiti da psicologi e personale della Croce Rossa. “Le parole non riescono a descrivere questo immenso dolore. Roma oggi piange e si stringe attorno Massimiliano e Lorenzo”, il commento commosso della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che nel pomeriggio ha fatto visita sul luogo della tragedia. Sono stati ricoverati in ospedale perché feriti due parenti delle vittime, che erano in casa al momento dell’esplosione. Il marito della donna e il figlio maggiore non erano in casa al momento dello scoppio, e al loro ritorno per lo choc sono stati assistiti dalla Croce Rossa.

I testimoni hanno raccontato di una deflagrazione fortissima verso le 14 nell’edificio, che ha investito e danneggiato anche i palazzi vicini, in via Giacomo della Marca, una strada dove le case sono una attaccata all’altra. “Ho sentito un boato, all’inizio pensavo fosse una sparatoria – racconta una donna -. La casa ha tremato, mi è anche caduta la bottiglia dal tavolo”. Qualcun altro ha pensato a un terremoto. L’ipotesi privilegiata dai vigili del fuoco – intervenuti con cinque squadre – è che ci sia stata un’esplosione provocata da una fuga di gas, forse al primo piano della palazzina, che ha causato il cedimento dei solai. L’edificio è diviso in quattro appartamenti e in uno al piano terra c’era uno studio dentistico. L’azienda Italgas ha reso noto che la propria rete è risultata integra.

“Al momento l’esplosione sembra causata da una fuga di gas – ha detto Raggi -. C’è già la magistratura che effettuerà tutte le indagini. Rimaniamo in contatto con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e il magistrato”. La donna rimasta sotto le macerie era insegnante di italiano nella scuola Traiano di Dragona, quartiere vicino ad Acilia, nella quale studiava anche la figlia Aurora, di soli 9 anni. Al momento dell’esplosione il papà era al lavoro in un supermercato della zona, mentre il figlio più grande, Lorenzo, era fuori casa.

Le due persone estratte vive dalle macerie e trasportate in eliambulanza in ospedale sono il fratello e la sorella della donna, che aveva perso recentemente i genitori. Al piano terra abita una famiglia cingalese, assente al momento dell’esplosione. Al primo piano c’erano le due case maggiormente interessate dal crollo. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Il pm Mario Palazzi ha disposto una consulenza tecnica sulle cause dell’esplosione. Il magistrato, che oggi ha effettuato un sopralluogo nella zona, affiderà l’incarico a due ingegneri. Al momento non è possibile stabilire con certezza se lo scoppio sia avvenuto per una fuga di gas metano o di gpl, anche se secondo le prime informazioni gli investigatori avrebbero rinvenuto alcune bombole di gas all’interno dell’abitazione della famiglia cingalese.