Nove arresti: c'è anche Parnasi

Ci siamo quasi”. Virginia Raggi aveva appena fatto in tempo a dirlo che sul progetto “Stadio della Roma” si è abbattuta una nuova, forse decisiva, bomba.

L'indagine

Nove persone sono state arrestate dai Carabinieri nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione dell'impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. 

Politici e imprenditori

Tra gli arrestati ci sono nomi eccellenti della politica e dell'imprenditoria locale: il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi), l'ex assessore regionale Michele Civita (Pd), il presidente di Acea, Luca Lanzalone, ma soprattutto il costruttore Luca Parnasi (Eurnova Spa), uno dei proponenti dell'opera. Indagato anche il consigliere comunale Paolo Ferrara (M5s). L'As Roma non risulta coinvolta nell'inchiesta ma segue la sua evoluzione con grande preoccupazione. In questi giorni il presidente James Pallotta è in Italia e si sarebbe dovuto occupare, fra le altre cose, anche dell'affaire stadio. “Non sappiamo ancora niente – ha detto il dg giallorosso Mauro Baldissoni – lo abbiamo appreso stamattina dalle agenzie”. 

No comment

Sull'arresto di Lanzolone, Acea ha preferito non commentare. La partecipata capitolina (che gestisce il servizio elettrico) ha però annullato la conferenza stampa di Acea Camp, prevista per oggi al Foro Italico di Roma, alla quale avrebbe dovuto partecipare il presidente dell'azienda oltre al presidente del Coni, Giovanni Malagò. 

Raggi

“Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità – ha detto la sindaca Virginia Raggi – Aspettiamo di leggere le carte. Sappiamo che alle 12 c'è una conferenza stampa della Procura. Al momento non esprimiamo alcun giudizio. Se è tutto regolare spero che il progetto stadio possa andare avanti”.

Salvini

Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini. “Chi stava lavorando allo Stadio della Roma lo conosco personalmente come una persona perbene, ora è nelle patrie galere – ha detto il ministro dell'Interno-. Spero possa dimostrare la sua innocenza. C’è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare il prossimo”. 

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