Metro nel caos: attese infinite sulla linea B

E'stata un'altra giornata di passione, quella di ieri, per migliaia di romani costretti ad attese interminabili sulle banchine della metropolitana. Particolari disagi sono stati registrati sulle linee B e B1, da Rebibbia a Laurentina e da Bologna a Jonio dove, specie nei tratti centrali a maggior concentrazione di utenti, le difficoltà non sono state tanto nel prendere la metro quanto nell'avvicinarsi alle porte, quasi impossibili da raggiungere per la marea umana venutasi a creare per le attese dei treni, ormai arrivate sugli standard dei convogli regionali. Un problema giustificato da Atac in un comunicato, nel quale si parlava del “numero di treni circolanti inferiore rispetto al programmato”.

Pochi treni

Non è certo la prima volta che sulle banchine delle metro romane, soprattutto la linea B, si vengono a creare situazioni di questo tipo. Colpa non di presunti scioperi bianchi, come in molti avevano fin qui ipotizzato, quanto più della scarsa disponibilità di treni in grado, secondo i tecnici, di partire dai capolinea. Il motivo di tale latenza risiederebbe nello “stato di salute” dei mezzi i quali, se ritenuti non idonei alla traversata, incorrono nello scarto dei macchinisti. Da qui il numero ridotto e l'incremento perpetuo dei minuti di attesa sui display delle stazioni. Un disagio che il popolo di Roma non ha mancato di far notare sui social (oltre che nel caos delle banchine), ironizzando amaramente sui tempi d'attesa e sulle difficoltà nel prendere i treni, già stracolmi appena un paio di fermate dopo il capolinea: “26 minuti per arrivare da Policlinico a Termini – recita un tweet -. 2 fermate. 26 MINUTI! Se questo vi sembra un servizio pubblico! #metroB viaggio da carri bestiame!”.

Ricambi latenti

Del resto, il trend negativo delle metropolitante romane è stato confermato anche dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, la quale aveva già parlato di un serivzio che aveva fortemente risentito del “deficit di approvvigionamento del materiale di ricambio” il quale, secondo il rapporto stilato, aveva portato a un decremento delle corse pari al 37%. Dato numerico che, di fatto, si è tradotto in un'odissea continua per i viaggiatori, costretti loro malgrado a far fronte all'emergenza: il che, in sostanza, significa la valutazione di mezzi alternativi (automobili o camminate) o l'armarsi di pazienza.