Meningite: deceduto il 50enne ricoverato a Roma

E’ morto di meningite al policlinico Umberto I di Roma il 50enne originario di Alatri in provincia di Frosinone, ricoverato nel nosocomio romano in gravi condizioni il 31 dicembre scorso. L’uomo era affetto da meningite da pneumococco, una forma non contagiosa. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie dell’ospedale. Il cinquantenne era stato trasferito d’urgenza dall’ospedale di Alatri: da diversi giorni aveva febbre molto alta. Resta invece ricoverata una 14enne originaria di Palestrina, colpita da meningococco in corso di tipizzazione ma, secondo le informazioni fornite dai medici, le sue condizioni sono migliorate.

Solo negli ultimi due giorni ci sono state tre persone ricoverate in Toscana, una a Genova ed una a Sulmona, oltre ai due casi di Roma. Non si tratta però di una “escalation” e “non c’è una situazione di allarme“, ribadisce il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Gianni Rezza, ricordando come ogni anno nel nostro Paese si registrino in media circa 1.000 casi di infezione da meningite e ribadendo l’importanza della vaccinazione come unica arma per prevenire o attenuare le conseguenze della malattia.

Secondo Rezza, “non c’è un allarme generalizzato: considerando appunto che i casi di meningite batterica ogni anno in Italia sono circa mille, ciò vuol dire che si registrano comunque diversi casi al giorno; inoltre, ogni anno si segnalano quasi 200 casi di infezione da meningococco, di cui la metà è di tipo C, e ciò vuol dire più di un caso ogni due giorni”. Invece, precisa, “diversa è la situazione della Toscana, dove c’è stato un aumento di casi per uno stesso ceppo virulento di meningococco C”. Bisogna pertanto distinguere: “Quella toscana è una situazione che va seguita, ma per il resto – conclude Rezza – tutto rientra purtroppo nella normalità, ed a questo punto è più che mai importante mantenere alta la copertura vaccinale”.