KAMIKAZE MUSSOLINI: “IL MIO SCOPO ERA FAR PERDERE LA MELONI”

A Roma scoppia il caso Alessandra Mussolini. La nipote del duce, candidata con Forza Italia alle elezioni capitoline, in un’intervista al Messaggero ha svelato un retroscena che rischia di far implodere il centrodestra. “La mia missione – ha raccontato – per volere di Berlusconi era quello di impedire l’accesso della Meloni al ballottaggio”. Una vera e propria operazione di killeraggio politico messa in atto perché “Meloni e Salvini, a Roma, volevano fare la pelle a Berlusconi e diventare i padroni del centrodestra ma non hanno fatto i conti con la kamikaze che li ha abbattuti”.

Mussolini si è detta soddisfatta di aver raggiunto l’obiettivo e lo stesso leader di Fi si è congratulato con lei. “Berlusconi domenica notte mi ha telefonata e mi ha detto: ‘brava Ale, tu ti sei sacrificata per fermare la Meloni e la Meloni è finita male”. Lo stesso ruolo, ha proseguito, è stato giocato da Francesco Storace. “Anche lui doveva pescare voti a destra e togliere ossigeno alla Meloni”.

La risposta, da parte del leader di Fdi, non si è fatta attendere. “Chissà – ha scritto su Fabebook la diretta interessata – se i vari Berlusconi, Matteoli, Gasparri, Brunetta e il resto di Fi reputeranno di dover smentire le sue parole. Mussolini spiega che, nonostante il pessimo risultato di Marchini, di Fi e suo personale, l’obiettivo, come quello degli altri rottami arruolati nei bassifondi della politica in questa operazione di killeraggio, era solo di far perdere la coalizione formata da Meloni e Salvini. Noi abbiamo sostenuto fin dal primo giorno che l’appoggio di Berlusconi a Marchini e a una coalizione senza alcuna possibilità di vittoria, che metteva insieme Alfano, Storace, Casini, Alemanno, poteva spiegarsi solo con la volontà di ostacolare il centro destra e aiutare il Pd di Renzi ad arrivare al ballottaggio. Chissà in cambio di quale cortesia”.

“Farneticazioni” ha commentato Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi. “Chi dentro Fi parla di un piano anti Meloni sta farneticando – ha detto – Per come sono andate le cose, e credo di conoscerle avendo partecipato agli eventi dei giorni convulsi in cui fu scelto il candidato di Roma, una parte del nostro partito riteneva che Marchini potesse rappresentare una figura coerente con le aspettative del nostro elettorato. Evidentemente non era così, ma l’errore di valutazione non deve essere scambiato per inconfessabili quanto inesistenti piani oscuri”