Inquirenti al lavoro sul passato della 49enne uccisa

C'è ancora un alone di mistero attorno all'orribile fine di Norma Maria Moreira da Silva. L'autopsia svolta sul corpo della clochard 49enne, trovata morta in un sottopasso di Piazza della Croce Rossa, in zona Porta Pia, accerterà a breve quale sia stato il colpo fatale inferto alla donna, trovata riversa in un lago di sangue nello scuro corridoio sotterraneo dove i senza tetto trovano sovente riparo per la notte, avendolo di fatto adibito a ricovero per le ore serali e per le giornate particolarmente fredde. In questo anfratto preda del degrado si è consumato il terribile delitto, sul quale gli inquirenti stanno tutt'ora cercando di fare luce. Una confessione c'era stata, con un uomo di 50 anni, italiano, che si era autoaccusato del crimine salvo poi ritrattare la versione: la sua attendibiltà è attualmente al vaglio degli investigatori, in quanto l'uomo soffrirebbe di disturbi di tipo psichico. Nel frattempo, è proseguito il giro di interrogatori dei clochard che, oltre che nel sottopasso in questione, trovano riparo nei pressi delle stazioni Termini e Tiburtina.

Il passato di Norma Maria

All'esame autoptico è affidato anche il compito di chiarire se, effettivamente, prima della sua uccisione Norma Maria sia stata oggetto di violenza sessuale. Al momento gli inquirenti non hanno escluso nessuna ipotesi, pur prediligendo la pista che condurrebbe all'ambiente dei senzatetto orbitanti attorno al sottopassaggio. I riflettori, però, sono puntati anche sul passato della donna, alla ricerca di elementi che possano in qualche modo contribuire a ricostruire la sua storia recente, dall'arrivo a Roma alle ultime ore. Tra i punti oscuri che sarebbero emersi sulla sua vita italiana, ci sarebbe anche un'indagine che l'avrebbe coinvolta assieme ad altre persone, aperta nel 2009 (forse nell'ambito dell'Operazione Caribe) sulle ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e non ancora arrivata a nessun grado di giudizio. Alle spalle, però, anche uno stupro di gruppo che avrebbe subito solo un anno fa.

Gli elementi

Dettagli importanti quelli analizzati, con gli inquirenti che lasciano aperto ogni spiraglio per arrivare a stabilire chi e perché abbia potuto avere motivazioni tali da accanirsi con tanta violenza sulla brasiliana. La donna aveva parlato del suo passato appena 2 mesi, in un'intervista a 'Il Giornale': ai cronisti aveva spiegato di trovarsi in Italia da 23 anni ma di frequentare quei sottopassaggi da solo 4 mesi, dopo aver a lungo vissuto in zone costiere facendo la ballerina. Ogni tanto una sua amica, sposata con un italiano, la ospitava in casa per lavarsi. Altre volte frequentava la Caritas della stazione Termini. Tutti elementi che, insieme, formano il puzzle della sua vita e che, assieme agli esiti dell'autopsia, potrebbero dire qualcosa in più sulle circostanze che l'hanno portata alla fine.