Il Campidoglio vara il piano per l’inverno: oltre un milione per l’accoglienza dei senzatetto

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“L’inverno sta arrivando”, si ripete spesso nella famosissima serie “Il Trono di Spade”, monumentale opera fantasy di Christopher Martin. A Roma, invece, l’inverno è già arrivato e, come ogni anno, porta con sé la tragica – e purtroppo consueta – emergenza per i senzatetto. Un freddo in realtà piuttosto improvviso, che ha parzialmente colto di sorpresa la città nella quale, solo qualche giorno fa, si registravano temperature tutt’altro che invernali. A ogni modo, con un discreto margine di ritardo (pur rispettando la data annunciata), è arrivato anche il piano varato dal Comune di Roma, attivo dall’1 dicembre al prossimo 30 aprile. Un servizio di assistenza destinato ai senza fissa dimora e alle persone costrette in condizioni di estremo disagio sociale, per i quali è prevista l’attivazione di risorse straordinarie.

Come specificato nella nota apparsa sul sito ufficiale del Campidoglio, i fondi stanziati per il piano superano il milione di euro (1.016.417), circa 250 mila in più rispetto al 2015. Un aumento dovuto, stando a quanto riportato nel medesimo comunicato, alla confisca di un non meglio specificato bene sottratto alla criminalità. Grazie a tale investimento, saranno messi a disposizione 65 posti in 24 ore per l’accoglienza diurna e notturna, nei quali sarà possibile cenare, fare docce e usufruire del servizio di lavanderia. Altri 180 posti saranno allestiti in 15 ore (accoglienza notturna dalle 18, con i medesimi servizi), 100 in h9 (pranzo, lavanderia, cambio abiti e doccia) e 180 in 4 ore. Saranno distribuite bevande calde e snack, assieme ai soliti servizi. Come specificato, altre disponibilità verranno in caso attivate nei vari Municipi.

In merito al piano capitolino, si è espressa Laura Baldassarre, dell’assessorato alla Persona, scuola e comunità solidale, la quale ha sottolineato l’intento di offrire “alle persone fragili, delle forme diversificate di accoglienza”. Ed è proprio in quest’ottica che sono state pensate le offerte “h24” e “h15”, ossia per consentire un’adeguata assistenza a persone “estremamente vulnerabili che, pur mantenendo un discreto livello di autosufficienza e autonomia, necessitano di un ambiente protetto”. Di provata importanza, anche i centri “h4” e “h9”, i quali costituiscono “il punto di partenza e di primo approccio per l’avvio di una presa in carico strutturata nel tempo”.

Il comunicato si conclude rammentando come l’obiettivo del progetto non sia solo “l’erogazione di una prestazione, ma di valorizzare e stimolare gli utenti alla cura di sé e dell’ambiente ospitante”. Questo in previsione di “un percorso a breve termine per il recupero delle capacità di autonomia in stretta connessione con i Servizi sociali municipali, o di altre città, e in collegamento con le Istituzioni territorialmente competenti e la rete informale delle risorse. Tali azioni costituiscono il potenziamento e il completamento dei servizi di accoglienza notturni già attivi”.

Tuttavia, come è bene ricordare, ben prima dell’attuazione del programma, un servizio di assistenza ai senza tetto della Capitale era già stato avviato: un gran numero di volontari, come ogni inverno e con la consueta solidarietà, aveva già passato fra di loro, distribuendo cibo e coperte, le prime notti di gelo.