Il Campidoglio: “Ok allo sgombero di CasaPound”

“allo sgombero immediato dell'edificio di Via Napoleone III, illegalmente occupato dall'associazione CasaPound Italia”. Dall'Assemblea capitolina arriva l'ok alla mozione proposta dal Partito democratico, con la quale si richiedeva alla sindaca Raggi di “intervenire presso il Ministero degli Interni, il prefetto e il questore” affinché fosse predisposto lo sgombero dello stabile. A favore della mozione anche il Movimento 5 stelle, mentre 4 voti contrari sono arrivati dai consiglieri di Centrodestra: “Non è tollerabile – è scritto nella mozione – che CasaPound possa protrarre la propria occupazione in un edificio di pregio per svolgere attività che alimentano un clima di tensione in città, rifacendosi alle ideologie fasciste e alle politiche di Benito Mussolini, violando le normative che non consentono tali comportamenti”.

Il caso

La questione era emersa anche nei mesi scorsi, con la sindaca Raggi che si era detta pronta a procedere non appena il Ministero avesse dato il via libera, affermando di contare “sul sostegno del governo”. La sede di Via Napoleone III risulta in un edificio di proprietà del Demanio occupato dal 26 dicembre 2003. Nel documento, a prima firma del democratico Giovanni Zannola, si esorta a “proseguire il percorso di permuta dell’immobile finalizzato alla sua riqualificazione, avviando un percorso di confronto con la cittadinanza e le istituzioni territoriali per deciderne l’utilizzo futuro”, ribadendo inoltre che, nonostante l'associazione CasaPound Italia Cpl sia stata istituita nel 2008, l'immobile risulta per l'appunto occupato da 5 anni prima: “CasaPound occupa da 15 anni il suddetto immobile di grandi dimensioni – scrivono i dem -. Ad oggi non è possibile escludere, anzi è probabile, che gli appartamenti all’interno della sede di CasaPound vengano affittati a terzi”. La mozione conclude affermando che, negli ultimi anni, “nessuna amministrazione e nessuna istituzione si è occupata di stabilire il danno erariale prodotto da questa occupazione”. Il tutto, a ogni modo, dipenderà dalla risposta del Ministero dell'Interno e, soprattutto, dalla calendarizzazione del piano di sgomberi avviato nel territorio della Capitale, il quale dovrebbe dar precedenza ad altre situazioni.