Elefantino, la procura apre un’indagine. Franceschini: “Pene più severe per i vandali”

La Procura di Roma vuole vederci chiaro sul danneggiamento dell’Elefante dell’obelisco di piazza della Minerva e nelle prossime ore aprirà un fascicolo d’indagine contro ignoti. Il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari è in attesa della relazione dei vigili urbani che hanno posto sotto sequestro il pezzo della zanna divelto e aspettano di acquisire i filmati delle telecamere presenti nella zona.

L’atto vandalico contro il capolavoro del Bernini si è consumato durante il weekend. Il frammento della scultura è stato rinvenuto in terra, ai piedi del monumento. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei tecnici della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma. Il frammento è stato recuperata dalla polizia municipale ed è portata al comando di zona. A fare luce sui responsabili, nei cui confronti si procederà per il reato di danneggiamento d’opera d’arte, saranno le registrazioni della videosorveglianza.

Indignato il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, che al Messaggero ha ricordato: “Il Mibact ha predisposto, d’intesa col Ministero della Giustizia, un disegno di legge che riforma la disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale”. la nuova normativa prevede “un sostanziale aumento di pene per il furto e danneggiamento dei beni culturali superiore a 5 anni, con tutte le conseguenze che ne derivano in materia di mezzi investigativi e applicazione di misure cautelari”.

Sui tempi, Franceschini ha fatto sapere: “Il disegno deve andare all’ approvazione del Consiglio dei Ministri. Il Mibact è poi in prima linea come delegazione italiana a Strasburgo per una convenzione proposta dal Consiglio d’Europa che allinei gli Stati firmatari sull’adozione di misure repressive e preventive in materia di Offences Relating to Cultural Property“. Per Franceschini l’applicazione della convenzione riesce ad avere ripercussioni più efficaci sulle pene: “Il primo draft già prevede incriminazioni più severe e specifiche per ogni forma di appropriazione e danneggiamento di beni appartenenti al patrimonio culturale di ogni singolo Stato”. Secondo Franceschini va anche potenziato “il sistema di video-controllo nei luoghi a rischio”.