Confermata la maximulta all'Atac

E' stato respinto il ricorso di Atac contro la maximulta da 3,6 milioni di euro inflitta dall'Antitrust nel luglio dello scorso anno per una pratica commerciale, ritenuta scorretta, su corse cancellate e mancata informazione agli utenti nell'arco temporale compreso tra il 2010 e il 2016. Lo ha deciso il Tar del Lazio secondo cui la condotta dell'azienda di trasporti romana “legittimamente è stata ritenuta scorretta, in quanto contraria ai canoni di diligenza richiesti, nonché ingannevole”. 

La sanzione era stata inflitta per “il frequente e sistematico mancato rispetto dell'orario diffuso presso le stazioni e attraverso il sito Internet” e “la mancata diffusione preventiva di informazioni riguardo all'impossibilità di effettuare determinate corse”. Per il tribunale amministrativo regionale del Lazio “non vi è dubbio che la carenza sistematica di corse nonché la mancata, tempestiva, informativa alla stessa utenza, in ordine alla probabilità che alcuni treni sarebbero stati soppressi, risultano idonee a fondare l'intervento di Agcm”.

Gli stessi giudici hanno ritenuto che “condivisibilmente” l'Antitrust “nel provvedimento sanzionatorio, ha osservato che 'la soppressione delle corse, indipendentemente dalla successiva rimodulazione delle stesse, ha sostanzialmente vanificato la valenza informativa dell'orario diffuso, dal momento che esso non ha molto spesso trovato corrispondenza con la reale consistenza del servizio di trasporto ferroviario effettivamente offerto da Atac in tutto il periodo oggetto di osservazione”.

Infine “la carenza di diligenza di Atac, nel non rendere in tempo utile edotto il consumatore finale del servizio di trasporto reso onde garantire allo stesso la possibilità di decidere di avvalersi di un sistema di trasporto alternativo e diverso da quello fornito dalla stessa Società, deve ritenersi rilevante ai fini sanzionatori”; e “il provvedimento sanzionatorio contiene una sufficiente e congrua motivazione a suffragio della determinazione della sanzione”.

Con la conferma da parte del Tar della multa “vengono certificate in modo netto e totale le denunce quotidiane lanciate dal Codacons contro il trasporto pubblico della capitale”. L'associazione di consumatori ha commentoto così la decisione del Tribunale amministrativo. “Per anni abbiamo segnalato come gli utenti romani subissero un servizio a singhiozzo, con corse cancellate, ritardi, frequenti guasti e disservizi di ogni sorta – commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – al punto da portarci a definire alcune linee di trasporto pubblico, come la Roma-Lido, le peggiori d'Europa, per la bassissima qualità del servizio reso. Ora il Tar ci dà ragione, confermando una multa che deve portare ad effetti concreti in favore dei cittadini”. La richiesta dell'associazione è “di indennizzare gli utenti per le pratiche commerciali messe in atto, riducendo per il 2018 i costi degli abbonamenti mensili e annuali, perché i comportamenti sanzionati dall'Autorità hanno prodotto un danno evidente e certificato alla categoria dei consumatori”.