Commemorate le vittime del rastrellamento

Roma ricorda gli oltre 1.200 ebrei rastrellati e deportati ad Auschwitz il 16 ottobre del 1943. Davanti al Tempio Maggiore della Capitale si è svolta una cerimonia commemorativa e sono state deposte corone di alloro.

Tragedia

Quello di 75 anni fa rappresenta uno degli episodi più tragici vissuti dalla comunità romana durante la Seconda Guerra Mondiale. A deporre le corone la sindaca di Roma, Virginia Raggi, la presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, Gian Paolo Manzella, i rappresentanti dell'Ucei e dell'Anpi. “Oggi siamo qui per celebrare, come ogni anno, la deportazione degli ebrei dal ghetto, il 16 ottobre del 1943 è una ferita che rimane incisa nella nostra città e che deve essere ricordata. Ho scritto una lettera aperta invitando tutti i cittadini a partecipare alla marcia silenziosa che quest'anno si terrà il 21 di ottobre. Ritengo importante ricordare gli eventi che hanno tracciato un segno così profondo nella nostra città, perché ricordare il passato deve aiutarci a guidare i nostri passi nel futuro“, ha detto la Raggi.

Il ricordo

Dureghello ha ricordato: “La commemorazione di oggi ha un significato particolare. Quello che è successo qui fa parte delle nostre coscienze ed è un monito per il futuro. E' bene che si abbia ben chiaro ciò che è stato e cosa è successo qui a Roma. Non è sufficiente deporre una corona, ma bisogna ricordare i nostri morti, farlo con la consapevolezza che ci sono ebrei vivi che vivono a Roma e vivono in Italia e in Europa e vogliono continuare a farlo in libertà e democrazia“. E la partigiana Tina Costa ha concluso: “Dobbiamo ricordare perché non avvenga mai più e bisogna che le nostre radici non siano cancellate. Dobbiamo ricordarlo per noi e per le nuove generezioni perché sennò ritornano e non è possibile”.