Colosseo, urgono misure di sicurezza: si ipotizza la creazione di una zona rossa

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E’ appena diventato un parco archeologico indipendente, ha subito di recente un’imponente operazione di restauro e, nondimeno, continua a essere visitato ogni anno da milioni di turisti, una circostanza che dovrebbe implicitamente vedere la predisposizione di un’adeguata misura di sicurezza e di sorveglianza, dentro e fuori di esso. Invece, il Colosseo, è nuovamente costretto a subire atti di vandalismo ingiustificabili ma i quali, sicuramente, andrebbero perlomeno previsti. A questo proposito, solo 24 ore dopo l’imbrattatura di una delle sue colonne e l’incidente occorso a due brasiliani, caduti da un’altezza di 4 metri dopo aver superato le cancellate, è stato proposto un piano sicurezza dall’attuale soprintendente, Francesco Prosperetti.

Installazione di impianti di videosorveglianza, presidi di sicurezza e, addirittura, l’organizzazione di ronde notturne attorno all’area dell’Anfiteatro Flavio rientrerebbero nel piano previsto per la tutela del monumento simbolo di Roma e, allo stesso tempo, per impedire la riproposizione di gesti come quelli degli ultimi giorni: “Ho avuto la conferma che la riunione del tavolo di tutte le forze dell’ordine che sono impegnate nella sorveglianza di quest’area è stata ritenuta, giustamente, una cosa opportuna e urgente”, ha spiegato il soprintendente. Tuttavia, in questa come in altre circostanze, un problema non di poco conto risulta essere la scarsità di mezzi e personale a disposizione: “Quello che riusciamo a garantire è una sala di regia per la videosorveglianza… Non riusciamo, purtroppo, a mettere personale di ronda all’interno del monumento”.

Eppure, secondo Prosperetti, lo snodo fondamentale risulterebbe essere esattamente la predisposizione di una sorta di “zona rossa”, un progetto “sul quale siamo al lavoro per creare un’area di ‘non libero accesso’, delimitata da dissuasori come delle catenelle poste sul perimetro di questa zona, all’interno della quale sarà installato un sistema di videocontrollo”. Secondo quanto spiegato ancora dal soprintendente, “la zona rossa avrà la dimensione originaria dell’area del Colosseo in epoca romana, in un raggio di una quindicina di metri”.

Nel frattempo, nel corso di alcune operazioni di scavo attorno al basamento dell’Anfiteatro volte alla pulizia delle aree circostanti i giardini, è stato rinvenuto il cranio di un cavallo risalente all’età medievale, più o meno tra il XII e il XIII secolo: “Una testimonianza – ha spiegato Prosperetti -, se ce ne fosse bisogno, che la piazza del Colosseo è un luogo tutto da indagare dal punto di vista archeologico”. Con un apposito sistema di preservazione (e prevenzione), sarebbe certamente tutto più semplice.