CASO RIFIUTI, MURARO INDAGATA DA APRILE. LEI: “L’HO SAPUTO A LUGLIO”

“Sono sotto attacco mediatico”. Paola Muraro si difende così durante l’audizione in commissione Ecomafie della Camera. L’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, già finita nel ciclone per una sua precedente collaborazione con Ama, è indagata dalla procura di Roma per gestione non autorizzata di rifiuti. Il fascicolo a suo carico è stato aperto lo scorso 21 aprile ma lei giura di esserne venuta a conoscenza solo alla fine di luglio, quando chiese, ai sensi dell’articolo 335 del codice penale, informazioni circa la possibile esistenza di procedimenti a suo carico.

Dopo aver ottenuto la risposta il presidente della Commissione, Alessandro Bratti, ha reso noto quanto affermato dalla Procura: la richiesta è pervenuta ai giudici inquirenti il 18 agosto. “Non ci sono precedenti” ha spiegato Muraro, che ha poi aggiunto:“Se dovessi smentire tutti i virgolettati perderei giorno e notte perché lo vedete che sono sotto attacco”.

I fatti contestati risalgono al periodo (12 anni) in cui l’attuale assessora lavorava come consulente dell’Ama. “Ci eravamo accorti anche noi che c’era qualcosa che non andava – ha detto – io sono stata nominata il 7 luglio e ho verificato di persona in strada il servizio – ha raccontato – ho visto che gli ingombranti non venivano ritirati nel servizio ricicla casa e nelle isole ecologiche non si dava la possibilità ai cittadini di conferire”.

La Procura vorrebbe vederci più chiaro sull’utilizzo del tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà del ras dei rifiuti Manlio Cerroni, che portò poi allo scontro tra la Muraro ed il presidente dell’Ama poi dimessosi, Daniele Fortini. “Il Movimento non ha mai fatto sconti a nessuno – ha detto Di Maio – soprattutto al suo interno”. “Il lavoro non si ferma”, scrive invece la Raggi su Facebook.

Raggi, dopo la scia di dimissioni della scorsa settimana, è alle prese con la prima mini crisi del suo governo, ad appena tre mesi dalla sua ascesa in Campidoglio. Una bagarre frutto di divisioni interne allo stesso Movimento 5 Stelle, ammesse dalla stessa sindaca. “Con il mini-direttorio abbiamo avuto tensioni – ha sottolineato -. Ma la difficoltà ci ha ricompattato. Il direttorio nazionale lo sento per avere consigli”. Beppe Grillo, da parte sua, gli ha mandato “un sms di sostegno”. Insomma, nonostante i guai, l’avvocatessa non ha alcuna intenzione di mollare. E sul caso Muraro mostra di avere le idee chiare: “Attualmente posso giudicare solo i fatti che conosco: la città è più pulita e l’Ama si è messa in moto. Se, però, dovessero emergere delle sue responsabilità, non avremmo dubbi su come muoverci”.