Campidoglio, anche Romeo fra gli indagati: l’accusa è di abuso di ufficio

Anche Salvatore Romeo finisce sotto inchiesta: l’accusa è di abuso d’ufficio in relazione alla questione nomine, senza che tuttavia sia stato specificato dalla Procura a quali di queste si faccia riferimento. Un altro duro colpo per il Movimento 5 stelle il quale, dopo Raffaele Marra e Virginia Raggi, vede andare sotto verifica il terzo componente del cosiddetto “Raggio magico” in pochi giorni. L’interrogatorio da parte dei pm dovrebbe tenersi nel corso della giornata dell’8 febbraio. Nel frattempo si cerca di capire su quale filon d’inchiesta verte il nuovo avviso di comparizione consegnato a un membro pentastellato: potrebbe trattarsi della sua promozione da semplice dipendente a capo della segreteria della sindaca Raggi, step che aveva garantito a Romeo un considerevole aumento di stipendio (da 39 mila euro a 110 mila); oppure (anzi, molto probabilmente) si parlerà della famigerata nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento turismo. A ogni modo, l’accusato conoscerà gli aspetti del suo coinvolgimento solamente in fase d’interrogatorio.

“Vicenda Marra? Ne sono pentito”

Nemmeno il tempo di postare i “43 successi” dell’amministrazione Raggi da parte di Grillo (sui quali, peraltro, non sono mancate le polemiche), che ecco spuntare il terzo indagato nell’ambito della corposa inchiesta capitolina. Il 5 febbraio scorso, lo stesso Romeo, durante la trasmissione “Agorà”, si era espresso sulla vicenda Marra, dicendosi pentito di averlo presentato al Movimento (“Pentito? E’ un eufemismo…”), nonostante una collaborazione passata abbastanza fruttuosa (“L’ho conosciuto nel 2013 e ho lavorato con lui bene per un periodo”). Nel corso dell’intervista, spiegando il contenuto delle chat, sono emersi però ulteriori dettagli che mostrerebbero come, già prima delle elezioni, i tre del Raggio organizzassero pianificazioni e strategie: “Sicuramente ci stavamo preparando per cercare di governare la città laddove si fosse vinto, evidentemente, proprio perché ci conoscevamo. Non era un progetto mio, di Virginia Raggi e di Raffaele Marra. Era della squadra, che è molto più ampia, capitanata da Virginia e dal Movimento”.

I 43 successi

E allora, almeno per il momento, i successi pentastellati annunciati da Grillo naufragano nel mare di polemiche e inchieste, senza aver peraltro pienamente convinto. Nell’elenco, si parla di finanziamenti, miglioramenti dei trasporti pubblici (430 i milioni di euro investiti, come sostenuto dal leader genovese), del Piano freddo, dei 10 milioni da distribuire ai Municipi e altro. Ma le repliche, come prevedibile, non si sono fatte attendere, tra chi sostiene come gran parte di questi “successi” derivi dalle passate gestioni e chi ne evidenzia di rimando i “flop”, a cominciare dall’operazione “Scuole calde”.