500 mila imprese: cantiere per la Roma del prossimo decennio

Idee per la capitale. Le 500 mila imprese romane progettano Roma 2030 in una giornata di dibattiti e proposte al Tempio di Adriano alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Il futuro di Roma è il futuro dell’intero Paese, qui operano oltre mezzo milione di aziende – spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio capitolina -. Roma deve tornare protagonista in Europa e sarebbe auspicabile che fosse candidata a ospitare la Conferenza dove si discute dell’Europa che sarà. La Camera di Commercio è un luogo aperto all’elaborazione della progettualità della Roma di domani”.

Potenzialità da sviluppare

La ricerca su “Roma 2030, scenari di sviluppo nel prossimo decennio” è stata realizzata dallo studio De Masi per volontà della Camera di Commercio di Roma che offre il frutto di questo lavoro scientifico agli operatori economici, sociali e culturali di Roma affinché le previsioni negative contenute nel rapporto siano scongiurate o attenuate mentre quelle positive siano accelerate e potenziate. Il profilo di Roma al 2030 così come emerge dalla ricerca può costituire la base su cui fondare ragionamenti concreti di sviluppo. “La presenza del capo dello Stato  in questa sala che appartiene a uno dei monumenti più straordinari della Roma antica –sottolinea Tagliavanti nella sua relazione introduttiva all’evento Roma 2030 – riveste un grande valore. Ci conferma infatti, la validità della nostra convinzione che la città di Roma appartiene a tutti gli italiani, non solo a noi romani che pure ci pregiamo di viverci e lavorarci. Il futuro della Capitale è il futuro dell’intero Paese. Il nostro convincimento ci induce, dunque, a sollecitare per la Capitale un impegno che chiama in causa tutto il Paese, in un’ottica di rilancio delle prospettive di sviluppo dell’Italia. Perché lo stato di salute economico e sociale ideale di Roma coincide con lo stato di salute economico e sociale ideale dell’intera nazione. Le imprese che qui operano sono più di 500mila”.

Cuore produttivo d'Italia

La provincia di Roma è, inoltre, quella che conta il maggior numero di occupati: oltre 1,8 milioni. Roma è, accanto a Milano, il fulcro produttivo dell’Italia. Riportare Roma sui binari di una crescita economica solida significa quindi preservare e far fruttare un patrimonio produttivo che coinvolge l’Italia intera. “Vivere e lavorare a Roma è un privilegio, ma Roma non è una città privilegiata – aggiunge Tagliavanti -. Perché le sue caratteristiche le impongono di affrontare ingenti oneri: problemi e costi che allo stato attuale gravano quasi esclusivamente su Roma e sui romani. In rappresentanza del mondo produttivo abbiamo, in tempi recenti, espresso l’auspicio che venisse attivata una funzione permanente istitutiva dei rapporti del governo con la sua Capitale. Roma necessita di contare su un assetto istituzionale adeguato alle sue funzioni”. La capitale “merita di essere dotata di poteri adeguati a gestirne dimensione e complessità, in linea con quanto già avviene in tutte le grandi capitali europee, che beneficiano da tempo di una legislazione e di uno status speciale”. E, precisa Tagliavanti, “allo stato attuale, ritengo che Roma regione metropolitana sia la proposta più convincente fra quelle presenti nel dibattito in corso”. Consapevole della responsabilità del suo ruolo di istituzione economica della città, la Camera di Commercio di Roma ha avviato da tempo una riflessione strategica sul futuro di Roma. “A guidarci è  stato l’intento di proporre un contributo di idee e proposte su cui basare ragionamenti concreti di sviluppo- afferma Tagliavanti- A tale scopo, la nostra istituzione ha promosso una ricerca previsionale, coordinata dal Professor Domenico De Masi e avviata a fine 2017, per appurare quale sarà l’evoluzione di Roma da qui al 2030”. Sergio Mattarella è stato accolto da applausi scroscianti degli imprenditori romani, al suo ingresso al Tempio di Adriano: è la prima volta che un presidente della nostra Repubblica varca la soglia della Camera di commercio. Ad accoglierlo il sindaco di Roma, Virginia Raggi e il responsabile dell’ente che ha sottolineato quanto l’operato del capo dello Stato “sia sempre stato contraddistinto da una costante sollecitudine per garantire il vero scopo di impresa e la sua funzione imprescindibile di creare prosperità”. E la sua presenza conferma “la validità della convinzione che la città di Roma appartiene a tutti gli italiani“. Presenti al convegno, tra gli altri, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Gianni Manzella; il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Morassut, l’assessore capitolino al Commercio, Carlo Cafarotti.

Ricerca multidisciplinare

La ricerca si è avvalsa dell’apporto di illustri esperti di altrettante discipline: economia, beni culturali e management culturale; terzo settore e periferie; devianza e sicurezza; turismo; sostenibilità; architettura e urbanistica; politica urbana; mercato del lavoro; marketing territoriale; mobilità e i trasporti. Seguendo una rigorosa impostazione metodologica, con questi interlocutori sono stati definiti i punti di caduta di una sorta di evoluzione spontanea di Roma, da oggi al 2030. Dalla sintesi del loro lavoro sono emersi infatti i punti di forza e quelli di debolezza della città relativamente a una ampia gamma di temi: dalla posizione di Roma rispetto alle altre città capitali e alle altre città italiane, alle sue prospettive economiche; dall’arte e cultura, ai consumi e qualità della vita. La Camera di Commercio ha voluto offrire il frutto di questo lavoro scientifico agli operatori economici, sociali e culturali di Roma. Per questo ne ha discusso i risultati, nel corso di più incontri,  che hanno visto la partecipazione della sindaca di Roma, virginia Raggi,  con le parti sociali (tutte le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali), rappresentanti del terzo settore ed esponenti del mondo scientifico “Consideriamo “Roma 2030” un ritratto da modificare attraverso scelte ponderate, azioni coraggiose e investimenti mirati affinché le previsioni negative contenute nel rapporto siano scongiurate o attenuate mentre quelle positive siano realizzate e potenziate- sottolinea Tagliavanti- L’iniziativa odierna rappresenta un ulteriore passo in questo percorso. Segna, infatti, il passaggio dal formulare probabilità al proporre una visione “alta” della Roma che verrà. Ventidue esperti, depositari dei saperi indispensabili alla progettazione di una città, hanno accolto il nostro invito a immaginare la “loro” Roma del 2030, ideandone il ruolo più appropriato e la missione più nobile”.

Il valore della presenza del capo dello Stato

Il convegno alla presenza del presidente della Repubblica intende essere un contributo per tutti coloro che vogliono una Roma che aspira a nuovi orizzonti di senso. Una Roma cosmopolita, innovatrice, solidale. Una Roma che è orgogliosa del proprio passato ma che non teme di guardare al domani. Una Roma che aspira a ritrovare quel ruolo di guida verso una civiltà più progredita. “Ruolo che trovò un suo momento culminante sessantadue anni fa con la sottoscrizione, in Campidoglio, dei Trattati di Roma, gli atti fondanti della Comunità Europea- sostiene Tagliavanti -. La dimensione europea ha costituito per gli Stati membri una grande conquista. Come già fu in occasione della firma dei Trattati del 1957, che segnarono la nascita della Comunità Europea, Roma può e deve essere il luogo da cui far partire questo percorso di ulteriore avanzamento dell’Europa unita. Sarebbe, dunque auspicabile che Roma fosse candidata a ospitare la Conferenza dove si discute dell’Europa che sarà. Conferenza proposta dal premier Conte nel suo discorso programmatico”. E prosegue: “Nel nostro ruolo istituzionale al servizio della comunità economica, la nostra priorità è garantire a Roma un futuro di prosperità e benessere. L’impatto della crisi economica ha reso difficile, negli ultimi anni, il dispiegarsi di una progettualità per la città. Ma Roma e i romani hanno reagito. Non possiamo, tuttavia, attendere oltre per mettere a punto progetti di sviluppo condivisi. Imprese e società civile, insieme per Roma. Innumerevoli organizzazioni si sono attivate con proposte di sviluppo. Tutte queste organizzazioni hanno bisogno di un luogo in cui incontrarsi e confrontarsi. La Camera di Commercio di Roma è aperta alle loro istanze. La nostra è un’istituzione che parla alla città. E intendiamo proseguire su questa strada”.