Urina nel Presepe, ennesima profanazione

Urina nel Presepe: è successo nel quarto municipio di Milano. A raccontarlo è lo stesso presidente Paolo Guidi Bassi contattato dal giornale.it: qualcuno ha lasciato una bottiglietta di plastica piena di urina difronte alla Madonna del Presepe che è stato allestito all’ingresso dell’aula consiliare del municipio. “Un gesto volgare che si commenta da solo” dice Bassi che poi racconta come una signora abbia portato una piantina di fiori, quasi a voler riparare alla profanazione.

Le parole di papa Francesco

Proprio questa mattina Papa Francesco ha parlato del Presepe come Vangelo domestico. Realizzarlo – ha detto il Santo Padre – è un modo efficace per preparasi al Natale. Il Papa ha spiegato che il presepe porta il Vangelo nei posti in cui si vive. Quindi il presepe in casa, a lavoro, negli ospedali, nei luoghi di ritrovo serve a ricordare che “Dio non è rimasto invisibile in cielo, ma è venuto sulla Terra, si è fatto uomo”. 

La riflessione

L’urina nel presepe è solo uno dei tanti episodi di profanazione di questi giorni. Dalle feste dissacranti alle locandine blasfeme continuano gli oltraggi al sentimento religioso, che possono anche lasciare indifferenti coloro che non credono, ma offendono quelli che invece hanno fede. L'intolleranza religiosa ha spesso anticipato periodi bui e oscurantisti della storia dell'umanità. Stupisce che non ci sia condanna unanime e trasversale di questi gesti. La religione non è materia politica, una profanazione non può essere giustificata con il dissenso, un gesto come quello appena raccontato non è semplice maleducazione. La libertà di religione è un valore costituzionalmente tutelato, credere è un diritto di ogni persona. Pretendere il rispetto della proprio fede è un dovere morale, rispettarla vuol dire essere democratici.