Stop della Santa Sede ai Discepoli dell'Annunciazione

Afronte del perdurare delle “inadempienze e del numero ormai esiguo di aderenti”, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata ha disposto lo scioglimento dell'associazione.

Tra coscienza e disciplina

In particolare la Congregazione elenca nelle motivazioni i limiti nel reclutamento e nella formazione dei membri, la non adeguata distinzione tra foro interno e foro esterno (vale a dire la separazione tra l'ambito della coscienza, spettante al confessore, e quello della disciplina, di pertinenza del superiore religioso)  e deficienze nell'esercizio dell'autorità. La congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata della Santa Sede ha comunicato alla diocesi di Prato, con una lettera inviata al vescovo monsignor Giovanni Nerbini, di aver soppresso l'associazione pubblica di fedeli “Discepoli dell'Annunciazione”, che ha la propria sede principale a Prato.  Si tratta di una comunità religiosa, fondata dieci anni fa da don Giglio Gilioli, sacerdote veronese trasferitosi nella diocesi pratese qualche anno prima. Particolarmente dedita alla spiritualità mariana (da qui la denominazione), la comunità, riferisce Adnkronos,  aveva raccolto diversi giovani, provenienti da varie parti del mondo, intenzionati a diventare sacerdoti religiosi.

Struttura comunitaria

Riconosciuta, dal punto di vista del diritto canonico, come “associazione pubblica di fedeli” nel 2010, aveva mostrato “diverse criticità, non riuscendo a radicarsi nè per quanto riguarda la messa a punto del carisma originario nè per la struttura comunitaria nè per il numero degli aderenti”, riferisce la nota: infatti, in questi anni, molti membri dell'associazione sono usciti: alcuni hanno abbandonato la vita religiosa, altri hanno chiesto di diventare sacerdoti della diocesi di Prato. Per questi motivi già nel 2013 la diocesi di Prato aveva disposto una verifica ufficiale (si chiama “visita canonica”) a cui ne era seguita un'altra nel 2018, voluta direttamente dalla Santa Sede. Il documento del Vaticano spiega: “Persistendo le medesime criticità acuite da un ulteriore riduzione numerica, da atteggiamenti di diffidenza e di distacco nei confronti dell'autorità diocesana e da forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo”, decreta, con effetto immediato, lo scioglimento dell'associazione pubblica di fedeli Discepoli dell'Annunciazione“.