Santa Sede, più controlli sull’uso delle immagini del Papa

“La Segreteria di Stato effettuerà sistematiche attività di sorveglianza volte a monitorare le modalità con cui l’immagine del Santo Padre e gli stemmi della Santa Sede vengono utilizzati, intervenendo all’occorrenza con opportuni provvedimenti”. E’ quanto si rende noto in un comunicato dello stesso organo della Santa Sede.

La tutela dell’immagine

Nel comunicato si specifica che la Segreteria di Stato, tra i suoi compiti, ha “anche quello di tutelare l’immagine del Santo Padre, affinché il Suo messaggio possa giungere ai fedeli integro e la Sua persona non venga strumentalizzata. Per le medesime finalità la Segreteria di Stato tutela i simboli e gli stemmi ufficiali della Santa Sede, attraverso appositi strumenti normativi previsti a livello internazionale”. Per questo motivo le attività di sorveglianza avranno lo scopo di rendere l’azione di tutela “sempre più efficace rispetto agli scopi indicati, e interrompere situazioni di illegalità eventualmente riscontrate”.

La precisazione della Sala Stampa

“La direzione della sala stampa della Santa Sede precisa che il comunicato della Segreteria di Stato” diffuso oggi sul monitoraggio dell'”uso della immagine del Papa e degli stemmi della Santa Sede”, ha a che fare “con il controllo su tutte le cose di valore che si vendono, e di un uso della immagine e degli stemmi a fini di lucro”. Le attività che saranno monitorate, dunque, avrebbero più a che fare con la vendita di immagini e foto che ritraggono il Papa, anche sul web. Dunque, non rientrerebbero nel monitoraggio della Segreteria di Stato i manifesti anti-Papa e il falso Osservatore Romano, che hanno alimentato numerose polemiche nei giorni scorsi, se non diffusi a scopo di lucro.

Una multinazionale a tutela dell’immagine papale

Come riferisce l’Ansa, la Santa Sede affiderà presto a una società multinazionale specializzata un piano di monitoraggio a tappeto sugli eventuali usi commerciali dell’immagine del Papa. La Segreteria di Stato specifica che tale iniziativa avrà “funzione preventiva” e “non repressiva”, e andrà “a tutela dei terzi che potrebbero essere tratti in inganno dal’uso delle insegne pontificie oppure pensare che la Santa Sede possa avere un vantaggio economico dall’uso illegittimo o non autorizzato”.