“San Giovanni Paolo II compatrono d'Europa”: proposta del card. Dziwisz

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L'Europa che si trova ad affrontare le sfide difficili: la crisi ideologica, il crollo demografico, l’indebolimento della funzione naturale della famiglia, il problema della migrazione, che richiedono prudenza e decisioni lungimiranti, ha bisogno di aiuto dal cielo e dell'esempio di santi, perché da sola non può rispondere a tali sfide. E non c’è un santo più contemporaneo che comprende meglio il nostro tempo come Giovanni Paolo II”. A parlare, in occasione del congresso del movimento “Europa Christi”, che si conclude oggi in Polonia, è il card. Stanisław Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia.

Il porporato – come spiega Wlodzimierz Redzioch su AciStampa – ha proposto Papa Wojtyla, di cui è stato segretario, compatrono d'Europa. Il Cardinale ha ricordato la visione dell'Europa di Giovanni Paolo II: “Per lui il primo elemento della costruzione della sua unità era la pedagogia del perdono. Due guerre mondiali, che si sono svolte principalmente in questo continente, hanno causato molto danno. Oggi ci sono molte ferite in Europa e i tempi moderni provocano nuovi danni. La pedagogia del perdono è così importante perché l'uomo che perdona e chiede il perdono capisce che c'è una Verità più grande di lui e che accettandola può superare se stesso. Non esiste un'Europa senza perdono e riconciliazione, senza risolvere i problemi del passato”.

Da parte dell'arcivescovo emerito di Cracovia è giunto dunque un richiamo agli europei “per creare una nuova unità” basata sulla pedagogia del perdono e sulla “scoperta e la conferma della propria identità”. E l’identità viene determinata “non solo dalla memoria del proprio passato, ma anche dai punti di riferimento duraturi e sempre attuali. Nella sfera nazionale si tratta dei valori religiosi e morali, ma anche valori simbolici”.

Il segretario di Giovanni Paolo II ha sottolineato che il Papa “è stato un sostenitore dell’Europa delle Patrie e non dell'Europa come stato federale”. Il card. Dziwisz ha spiegato che per il Papa polacco era fondamentale sviluppare il Vecchio Continente su valori quali “la dignità della persona, la santità della vita umana, la posizione centrale della famiglia basata sul matrimonio, l'importanza dell'educazione, la libertà del pensiero e la libertà religiosa, la protezione dei diritti degli individui e dei gruppi sociali, il lavoro percepito come bene sociale e personale, l’esercizio del potere politico inteso come servizio”. Tali valori sono importantissimi perché, come avvertiva Giovanni Paolo II “la democrazia senza valori, prima o poi, si trasforma in totalitarismo evidente o camuffato”. Di qui la proposta del Cardinale a proporre San Giovanni Paolo II compatrono d'Europa.