Sacerdote picchiato ed arrestato

Ormai quotidianamente arrivano notizie di cristiani perseguitati in giro per il mondo. Questa è la volta dell'India dove il cristianesimo è la terza religione professata dopo l'induismo e l'Islam.

Malmenato 

Asianews, prezioso portale del Pontificio istituto missioni estere sempre informato sulle vicende orientali, ha raccontato quanto è accaduto a padre Vineet Vincent Pereira, sacerdote 44enne del distretto di Mohammadabad Gohna, a Varanasi, in Uttar Pradesh. Il 14 novembre scorso due persone sono piombate all'interno del campus Ishwar Dham – dove il religioso svolge la sua missione – ed hanno aggredito uno dei fedeli senza motivo. Padre Pereira è intervenuto in sua difesa rimediando un forte colpo alla testa e al braccio.

Oltre il danno, la beffa

A quel punto è sopraggiunta la polizia locale che, giustificando il provvedimento come garanzia nei suoi confronti, ha prelevato il sacerdote e lo ha trattenuto per un giorno nella stazione di sicurezza cittadina. Il rilascio è avvenuto soltanto dopo l'incriminazione per rivolta e disturbo della quiete pubblica addebitatogli in virtù degli articoli 147 e 151 del Codice penale indiano. Per quest'accusa si rischiano due anni di carcere. La denuncia è stata presentata, paradossalmente, proprio dai due aggressori.

La solidarietà

Dopo questi fatti la comunità di Varanasi si è stretta attorno a padre Pereira, attivo ogni giorno al fianco di anziani, malati e di tutti i soggetti più deboli del quartiere. Al fianco del sacerdote si sono schierati i rappresentanti di vari gruppi religiosi: Non solo cristiani, ma anche indù, sikh, e mussulmani. Padre Pereira ha confessato ad Asianews di aver subito già minacce in passato. A dare fastidio è proprio il successo della sua attività di predicazione: Agli incontri di preghiera da lui presieduti nel campus non partecipano solo persone di fede cattolica, ma anche tantissimi indù. Proprio quest'aspetto potrebbe essere all'origine dell'aggressione subita. Il vicario diocesano lo ha descritto così: “Padre Pereira vive un'esistenza da eremita e conduce regolarmente preghiere per circa 1.500 di queste persone nel suo ashram, nessuno dei quali è diventato cristiano, ma seguono i valori spirituali cristiani”.