#PRAYINGFORFATHERMOURAD, “AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE” LANCIA UNA CAMPAGNA PER PREGARE PER IL RELIGIOSO

Ad un mese dal rapimento di padre Jacques Mourad – il sacerdote prelevato, lo scorso 21 maggio, a Qaryatayn (in Siria) insieme ad un suo collaboratore – Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) lancia una campagna internazionale per invitare tutti a pregare per il religioso, per i cristiani perseguitati nel mondo e per il popolo della Siria. L’appello sarà diffuso attraverso i 21 uffici dell’organizzazione sui media e social utilizzando l’hashtag: #PrayingForFatherMourad.

Secondo le ricostruzioni, il rapimento dei due religiosi è stato realizzato da uomini armati giunti in moto al monastero. I sequestratori hanno costretto padre Jacques a mettersi alla guida della propria auto e, sotto la minaccia delle armi, gli hanno imposto di dirigersi verso una destinazione sconosciuta. Fonti locali hanno ipotozzato che dietro il rapimento ci fossero i gruppi salafiti presenti nella zona. Attualmente, però, nessuna frangia islamista ha rivendicato il rapimento, né ci sono notizie sui due ostaggi.

Da Deir Mar Musa, monastero a nord di Damasco (fondato da padre Dall’Oglio), la comunità di Padre Jacques accoglie con gioia l’iniziativa di supplica. “Le vostre preghiere sono importanti – afferma padre Youssef – per padre Mourad e per i cristiani di Siria, ma anche per i tanti musulmani che rappresentano la prima vittima del fondamentalismo. Era molto rispettato da imam e sceicchi. Nel monastero di Sant’Elia ha accolto più di 50 famiglie musulmane, con oltre 100 bimbi”. Secondo il responsabile di Acs per il Medio Oriente, padre Andrzej Halemba, padre Jacques ha aiutato i siriani di ogni fede senza porre distinzioni di credo.