Praedicate Evangelium, nelle mani di Francesco la bozza per la rinnovata Curia

Tre giorni di Consiglio dei Cardinali, da lunedì a mercoledì dalla mattina alla sera, alla presenza di tutti i membri fatta eccezione per il cardinale Pell, impegnato in Australia sullo spinoso fronte della pedofilia. Sul tavolo, l’esame della bozza della nuova Costituzione Apostolica della Curia romana, con un titolo tanto semplice quando essenziale: Praedicate Evangelium, annunciate il Vangelo. Da questo briefing, è uscito un primo testo che verrà messo in mano a Papa Francesco e sarà lui poi a valutarlo: “Un insieme sistemico dei principi che sono alla base della riforma stessa, con prospettive di completamento”.

La tesi sostenuta dai cardinali, stando a quanto dichiarato in conferenza dal direttore della Sala Stampa Greg Burke, è che “varie parti della riforma della Curia in atto siano già state attuate nei cinque anni di lavoro”. Certo, magari non nella loro interezza, ma almeno “secondo un principio di gradualità”. Fatto degno di nota, almeno se confrontato con chi, tra gli osservatori, ne denuncia al contrario rallentamento e incompletezza. Una risposta indiretta da parte dello stesso Consiglio dei Cardinali, il cosiddetto C9, che in 25 punti indica le “non poche attuazioni” già verificate dall’inizio del pontificato di Francesco, attuate secondo “i principi di tradizione, aggiornamento e coordinamento”.

Queste si snodano su passaggi focali come l’istituzione della Commissione sullo Ior, della Cosea, la commissione cioè di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa, lo spostamento dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica), la creazione dell’Autorità di Informazione Finanziaria, della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, della Segreteria per la Comunicazione. Nonostante i vari intoppi e i licenziamenti al vertice che ne sono derivati, specialmente nel settore della gestione economico-finanziaria, oppure comunicativa, e non solo. Per quanto riguarda nello specifico la dimensione economica, poi, il segretario del Consiglio per l’economia, mons. Brian Ferme, ha rivendicato a sua volta i vari aspetti principali del cammino fin qui intrapreso, tra cui “l’attenzione alle spese”, la “maggiore cooperazione e comprensione” e un “cambiamento di mentalità” sul tema della trasparenza.

Ma sono anche altri i passaggi importanti della riforma fin qui compiuta, tra cui l’istituzione di vari dicasteri, come quello per i Laici, la Famiglia e la Vita, quello per lo Sviluppo umano integrale, oppure la Terza Sezione della Segreteria di Stato dedicata al personale di ruolo diplomatico. Un elenco lungo e articolato quindi, che smentisce il pregiudizio di un poco attivismo in ambito di riforma curiale. Il tutto nel nome del principio indicato nella esortazione apostolica di Francesco Evangelii Gaudium, al numero 27: “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché diventi un canale adeguato per la evangelizzazione del mondo attuale”.

Questa Costituzione Apostolica invece, nel momento in cui venisse approvata dal Pontefice dopo adeguata revisione, andrebbe a sostituire la vigente Pastor bonus, promulgata nell’anno 1988. Ridefinendo così l’intera struttura della Curia romana. Si tratta poi del venticinquesimo incontro totale avutosi dall’istituzione di questo gruppo di lavoro, composto da cardinali di tutto il mondo per supportare il Papa nella sua riforma, avvenuta nel 2013, a pochi mesi dall’elezione di Jorge Bergoglio. Il prossimo appuntamento è previsto per il mese di settembre.