Aloe, cedri e carrubo, il significato delle piante nella Bibbia

“Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia”, recita il Salmo 44. Ma nella Bibbia, quello dei Salmi non è l’unico libro che cita nomi di piante e vegetali. Ecco allora un’analisi botanica per scoprire il valore che ciascuna di esse rappresenta per il popolo dell’Altissimo e per i cristiani. Citeremo le più significative, ma il pensiero che ogni foglia e ogni frutto con i suoi colori, profumi e sapori sono stati creati dalla Sapienza divina, suscita stupore e gratitudine.

Il cedro

Il Cedro, è un agrume proveniente dalla Cina e dal sud dell’India, esso rappresenta l’albero della conoscenza è decisamente il frutto principe, un frutto rituale molto pregiato per i rabbini, il suo profumo è inebriante, la sua forma ricorda un cuore, esso è il protagonista della Festa dei Tabernacoli, (Sukkot) famosa è la raccolta dei cedri calabresi. Israele tuttora mantiene la tradizione del pane azzimo, il grano è una delle piante più citate dagli autori
sacri, nel libro della Genesi si narra della scorta di grano fatta in Egitto per superare gli anni della carestia, nel Vangelo è presente nella Parabola del “Chicco di grano”.

Lino e cotone

Il Cotone, in alcune versioni del testo sacro s’intende come tessuto cioè il lino, ma in altre si parla chiaramente della pianta in sé. Nella Scrittura l’abito simboleggia l’identità, il ceto sociale. In Genesi, Giuseppe d’Egitto indossava abiti di lino finissimo quando è stato nominato ministro dal faraone. La pianta era coltivata in India, la sua diffusione la si deve ad Alessandro Magno. La Sacra Sindone, è una tela di questo tessuto con una trama a spina di pesce, che la rende preziosa dall’aspetto regale, interamente tessuta a mano.

Olii e profumi

L’Aloe, era usata per imbalsamare i defunti dagli egiziani, Nicodemo lo ha usato per profumare il Sudario del Signore. E’ il Cantico dei Cantici, il cosiddetto libro dell’amore, in esso vi sono racchiusi i più bei profumi della Scrittura, come il nardo, lo zafferano, alberi d’incenso, la mirra, il miele. La cultura ebraica faceva largo uso di queste piante per trarre olii profumati e balsami.

Simboli di fertilità

Il Melograno, proviene dalla Persia è uno dei frutti della Terra Promessa, come cita il Deuteronomio, simboleggia la fertilità, ma è anche usato come decoro floreale, presente per la festa di Rosh ha-shanah, il Capodanno ebraico. Il Ranuncolo, considerato uno dei fiori più belli in Israele di colore rosso, ha le dimensioni di un fiore di campo simile al papavero, esso riesce a nascere persino nelle zone brulle, ha una fioritura breve rappresenta il valore della bellezza e della ricchezza. L’albero del Fico, appartiene a una delle sette piante della Terra Promessa, simboleggia la fertilità e la prosperità. E’ una pianta asiatica antichissima risale a 5000 anni fa, l’Egitto documenta con i suoi papiri, che il fico è stato importato dalla Siria. Il Cedro del Libano, è un albero che raggiunge i 30 metri di altezza, il suo legno veniva impiegato in passato per costruire le abitazioni, a volte anche altari. Esso è citato spesso nella Scrittura ed è simbolo di regalità, il re Salomone fece richiesta di questo albero al re di Tiro per costruire il Tempio a Gerusalemme.

Le piante della Vergine Maria

Il Cardo Mariano, si chiama così in onore alla Madonna, le macchie bianche sulle foglie di colore verde scuro ricordano le gocce del latte della Vergine mentre allattava Gesù Bambino, la tradizione vuole che alcune di esse sono cadute sulle foglie di tale pianta.  Il Giglio bianco, è il fiore presente nell’iconografia dell’Annunciazione, lo stesso Arcangelo Gabriele è raffigurato in celebri dipinti con in mano un giglio che dona alla Vergine, allude alla purezza. Nella cultura ebraica è simbolo di bellezza e fertilità, ma anche di speranza.

Il carrubo

Il Carrubo, un albero presente solo nei Vangeli esso è presente sia nella Samaria che in Galilea, è citato nella parabola del Padre Misericordioso o del Figliol prodigo. I semi, nell’antichità erano usati come unità di peso, (quirat), per i metalli preziosi. I frutti, si prestano pure per la distillazione di alcool e il legno dell’albero è particolarmente indicato per costruire le barche.