“Per essere santi non c'è bisogno di essere vescovi o religiosi”

Per essere Santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. E' quanto ha detto Papa Francesco che, dopo il Regina Coeli di oggi, ha sottolineato che i “santi sono coloro che hanno vissuto in pienezza la vita cristiana e la testimonianza della carità, perché sono stati veri tralci della vite del Signore”. Il Pontefice, inoltre, ha sottolineato che tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con “amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”. 

“Ogni attività, il lavoro e il riposo, la vita familiare e sociale, l'esercizio delle responsabilità politiche, culturali ed economiche, ogni attività, se vissuta in unione con Gesù e con atteggiamento di amore e di servizio, è occasione per vivere in pienezza il Battesimo e la santità evangelica”, ha sottolineato citando la recente Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate. “Ci sia di aiuto – ha invocato infine – Maria, Regina dei Santi e modello di perfetta comunione con il suo Figlio divino. Ci insegni Lei a rimanere in Gesù, come tralci alla vite, e a non separarci mai dal suo amore. Nulla, infatti, possiamo senza di Lui, perchè la nostra vita è Cristo vivo, presente nella Chiesa e nel mondo”.

La preghiera per la pace fra le Coree

“Accompagno con la preghiera l'esito positivo del Summit Inter-coreano di venerdi' scorso e il coraggioso impegno assunto dai Leader delle due Parti a realizzare un percorso di dialogo sincero per una Penisola Coreana libera dalle armi nucleari – ha detto il Pontefice – Prego il Signore perché le speranza di un futuro di pace e più fraterna amicizia non siano deluse, e perché la collaborazione possa proseguire portando frutti di bene per l'amato popolo coreano e per il mondo intero”.

La carità è il frutto più maturo della fede

“Uno dei frutti più maturi che scaturisce dalla comunione con Cristo è l'impegno di carità verso il prossimo”. Lo ha affermato Papa Francesco distinguendo tale dimensione di fede dalla “istanze sociali” e dalle “ideologie. Nella breve catechesi che ha preceduto la preghiera del Regina Coeli che nel Tempo di Pasqua sostituisce l'Angelus, l'esortazione del Papa è stata dunque “a uscire da se stessi e andare verso gli altri, amando i fratelli con abnegazione di sé, fino alle ultime conseguenze, come Gesù ci ha amato”. Secondo il Papa, “il dinamismo della carità del credente non è frutto di strategie, non nasce da sollecitazioni esterne, da istanze sociali o ideologiche, ma dall'incontro con Gesù e dal rimanere in Gesù. Egli per noi è la vite dalla quale assorbiamo la linfa, cioè la vita per portare nella società un modo diverso di vivere e di spendersi, che mette al primo posto gli ultimi”. “Quando si è intimi con il Signore, come sono intimi e uniti tra loro la vite e i tralci, si è capaci – ha scandito Francesco – di portare frutti di vita nuova, di misericordia, di giustizia e di pace, derivanti dalla Risurrezione del Signore”