Papa Francesco: “Le chiusure si superano con lo Spirito Santo”

Il Papa non nega le tensioni che spesso ci sono nella Chiesa. Semmai le supera: riferendosi alla Lettera agli Efesini (4,15), ricorda che “il metodo ecclesiale per la risoluzione dei conflitti si basa sul dialogo fatto di ascolto attento e paziente“. Ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la consueta udienza del mercoledì, il Pontefice suggerisce l'unico protagonista in grado di diramare i conflitti: si tratta dello Spirito Santo: “È lo Spirito, infatti, che aiuta a superare le chiusure e le tensioni e lavora nei cuori perché giungano, nella verità e nel bene, all'unità“.


Il video dell'udienza di Papa Francesco del 23 ottobre 2019 – Video © Vatican Media

Una Chiesa che “si trasforma”

Raggiungere l'unità non è facile. Come rivelano gli Atti degli Apostoli, persino Paolo, che da persecutore diventa perseguitato, incontra ostacoli lungo la via dell'evangelizzazione: “La Parola di Dio va annunciata, e annunciata dappertutto. Questo viaggio comincia in seguito a una forte persecuzione; ma questa, invece di provocare una battuta d'arresto per l’evangelizzazione, diventa un'opportunità per allargare il campo dove spargere il buon seme della Parola. I cristiani non si spaventano. Devono fuggire, ma fuggono con
la Parola, e spargono la Parola un po' dappertutto
” ha detto il Papa. Reagire alle ostilità implica, secondo il Pontefice, una trasformazione della Chiesa: “Emerge […] la natura della Chiesa, che non è una roccaforte, ma una tenda capace di allargare il suo spazio e di dare accesso a tutti. La Chiesa è 'in uscita' o non è Chiesa, o è in cammino allargando sempre il suo spazio affinché tutti possano entrare, o non è Chiesa. 'Una Chiesa con le porte aperte', sempre con le porte aperte. Quando vedo qualche chiesetta qui, in questa città, o quando la vedevo nell’altra diocesi da dove vengo, con le porte chiuse, questo è un segnale brutto. Le chiese devono avere sempre le porte aperte perché questo è il simbolo di cosa è una chiesa: sempre aperta”.

Lo Spirito Santo aiuta la sinodalità

La Chiesa come “casa aperta del Padre“, dunque. Il Papa si domanda: “Aperta a chi? Ai pagani, perché gli Apostoli predicavano ai giudei, ma sono venuti anche a bussare alla porta della Chiesa i pagani”. Al centro di ogni missione evangelizzatrice c'è, dunque, l'accoglienza, “così che, se qualcuno vuole seguire una mozione dello Spirito e si avvicina cercando Dio, non si incontrerà con la freddezza di una porta chiusa”. Ancora una volta, il cristiano può far fede sullo Spirito Santo Che, come dirime le controversia, “ci aiuta a superare tutte le chiusure“. Il testo dagli Atti degli Apostoli aiuta, secondo Francesco, a comprendere anche la sinodalità: “È interessante come scrivono la Lettera: incominciano, gli Apostoli, dicendo: 'Lo Spirito Santo e noi pensiamo che …'. È proprio della sinodalità, la presenza dello Spirito Santo, altrimenti non è sinodalità, è parlatorio, parlamento, altra cosa” sottolinea il Papa: un insegnamento utile in questi ultimi giorni che di cammino sinodale per l'Amazzonia.