Papa Francesco celebra la messa di apertura

La santa messa celebrata oggi in piazza San Pietro dà l'avvio ai lavori del Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, fede e il discernimento vocazionale”. Papa Francesco ha così aperto un mese importante per la Chiesa in cui i Padri Sinodali saranno chiamati ad affrontare argomenti delicati ma fondamentali nella società di oggi. Un'Assemblea che si apre all'insegna dell'ascolto dei giovani che hanno espresso il loro contributo con il documento finale dei lavori preparatori che si sono svolti nella riunione pre-sinodale e di cui sono stati i protagonisti. 

Le parole del Papa

Papa Francesco ha sottolineato l'importanza del Sinodo, il terzo durante il suo Pontificato dopo quelli sulla famiglia: “Unti nella speranza cominciamo un nuovo incontro ecclesiale capace di allargare orizzonti, dilatare il cuore e trasformare quelle strutture che oggi ci paralizzano, ci separano e ci allontanano dai giovani, lasciandoli esposti alle intemperie e orfani di una comunità di fede che li sostenga, di un orizzonte di senso e di vita”. Il Santo Padre si è rivolto ai giovani, ribadendo la volontà della Chiesa di metterli al centro dell'attenzione nelle discussioni: “I giovani, frutto di molte delle decisioni prese nel passato, ci chiamano a farci carico insieme a loro del presente con maggior impegno e a lottare contro ciò che in ogni modo impedisce alla loro vita di svilupparsi con dignità“. “Essi – ha osservato il Papa – ci chiedono ed esigono una dedizione creativa, una dinamica intelligente, entusiasta e piena di speranza, e che non li lasciamo soli nelle mani di tanti mercanti di morte che opprimono la loro vita e oscurano la loro visione”. Papa Francesco non ha dimenticato di sottolineare la responsabilità dei Padri Sinodali, con un richiamo al Concilio indetto da Giovanni XXIII e concluso da Paolo VI: “Molti di noi eravamo giovani o muovevamo i primi passi nella vita religiosa mentre terminava il Concilio Vaticano II. Ai giovani di allora venne indirizzato l’ultimo messaggio dei Padri conciliari. Ciò che abbiamo ascoltato da giovani ci farà bene ripassarlo di nuovo con il cuore ricordando le parole del poeta; 'L’uomo mantenga quello che da bambino ha promesso'”.

Il dono dell'ascolto

'Ascolto' sarà la parola principale che scandirà i lavori di questo mese: “Il dono dell’ascolto sincero, orante e il più possibile privo di pregiudizi e condizioni ci permetterà di entrare in comunione con le diverse situazioni che vive il Popolo di Dio. Ascoltare Dio, per ascoltare con Lui il grido della gente; ascoltare la gente, per respirare con essa la volontà a cui Dio ci chiama”. Alla luce di ciò, Il Pontefice si è augurato: “Che lo Spirito ci dia la grazia di essere Padri sinodali unti col dono dei sogni e della speranza, perché possiamo, a nostra volta, ungere i nostri giovani col dono della profezia e della visione; ci dia la grazia di essere memoria operosa, viva, efficace, che di generazione in generazione non si lascia soffocare e schiacciare dai profeti di calamità e di sventura né dai nostri limiti, errori e peccati, ma è capace di trovare spazi per infiammare il cuore e discernere le vie dello Spirito“.