Papa Francesco: “Bisogna ascoltare i migranti”

Papa Francesco ha ricevuto questa mattina i padri scalabriniani a Roma per il XV Capitolo generale ordinario della Congregazione. Nel corso dell'udienza nella Sala del Concistoro del Vaticano, il Santo Padre ha consegnato loro il testo del suo discorso che è stato diffuso in un secondo momento dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Il discorso del Papa

Nel testo si legge: “Il Capitolo rappresenta un momento privilegiato di grazia per la vostra famiglia religiosa, chiamata ad assumere questo duplice atteggiamento del divino Maestro nei confronti di quanti sono oggetto delle vostre cure pastorali: annunciare loro la Parola e camminare con loro. Si tratta di trovare strade sempre nuove di evangelizzazione e di prossimità, al fine di realizzare con fedeltà dinamica il vostro carisma, che vi pone al servizio dei migranti”.

Aiutare chi è lontano dalla patria

Il Pontefice è tornato ad affrontare uno dei temi che gli sta più a cuore, quello relativo all'immigrazione: “Di fronte all’odierno fenomeno migratorio, molto vasto e complesso, la vostra Congregazione attinge le risorse spirituali necessarie dalla testimonianza profetica del Fondatore, quanto mai attuale, e dall’esperienza di tanti confratelli che hanno operato con grande generosità dalle origini, 131 anni fa, fino a oggi. Oggi come ieri, la vostra missione si svolge in contesti difficili, a volte caratterizzati da atteggiamenti di sospetto e di pregiudizio, se non addirittura di rifiuto verso la persona straniera. Ciò vi sprona ancora di più a un coraggioso e perseverante entusiasmo apostolico, per portare l’amore di Cristo a quanti, lontani dalla patria e dalla famiglia, rischiano di sentirsi lontani anche da Dio“.

Ascoltare

Bergoglio ha incoraggiato l'apostolato dei padri scalabriniani: “L’evangelizzazione si fa camminando con la gente. Prima di tutto bisogna ascoltare le persone, ascoltare la storia delle comunità; soprattutto le speranze deluse, le attese dei cuori, le prove della fede… Prima di tutto ascoltare, e farlo in atteggiamento di con-passione, di vicinanza sincera”. Un messaggio che, secondo il Papa, vale particolarmente per quanto riguarda i migranti: “Quante storie ci sono nei cuori dei migranti! Storie belle e brutte. Il pericolo è che vengano rimosse; quelle brutte, è ovvio; ma anche quelle belle, perché ricordarle fa soffrire. E così il rischio è che il migrante diventi una persona sradicata, senza volto, senza identità. Ma questa è una perdita gravissima, che si può evitare con l’ascolto, camminando accanto alle persone e alle comunità migranti. Poterlo fare è una grazia, ed è anche una risorsa per la Chiesa e per il mondo”.

Come migranti in cammino

Un'esortazione, poi, a vivere la propria missione mantenendo lo stile che ha sempre contraddistinto questa Congregazione: “Cristo Risorto manda anche voi, oggi, nella Chiesa, a camminare insieme a tanti fratelli e sorelle che percorrono come migranti la loro strada da Gerusalemme a Emmaus. Missione antica e sempre nuova; faticosa, e a volte dolorosa, ma capace anche di far piangere di gioia. Vi incoraggio a portarla avanti col vostro proprio stile, maturato nell’incontro fecondo tra il carisma del beato Scalabrini e le circostanze storiche. Di questo stile fa parte l’attenzione che voi ponete alla dignità della persona umana, specialmente là dove essa è maggiormente ferita e minacciata. Ne fanno parte l’impegno educativo con le nuove generazioni, la catechesi e la pastorale familiare”.