PAKISTAN: I TESTI DI STORIA FANNO SPAZIO ALLE MINORANZE RELIGIOSE

Una piccola rivoluzione culturale si sta svolgendo in Pakistan – uno dei Paesi dove maggiormente ha attecchito il radicalismo islamico – nel senso della tolleranza e della integrazione delle altre religioni. Dall’avvio del prossimo anno scolastico, infatti, i testi di storia destinati agli studenti di 13 e 15-16 anni conterranno riferimenti al ruolo che i cristiani, indù e sikh hanno avuto nella costruzione del Paese dopo l’indipendenza. Tra i vari inserti, sarà riportato anche il primo discorso di Muhammad Ali Jinnah, fondatore del Pakistan indipendente, sulla libertà di religione e l’uguaglianza tra cittadini in cui Quaid-e-Azam (il “Grande leader”) auspicava che il nuovo Paese diventasse una democrazia pluralistica, basata sullo Stato di diritto.

Il successo dell’iniziativa si deve allo sforzo compiuto dall’associazione Pakistan Minorities Teachers’ Association (Pmta), che ha promosso, ottenuto e curato l’inserimento di alcune testimonianze significative nei testi di storia. Il Presidente dell’associazione, il professore cristiano Anjum James Paul, ha dichiarato: “Questa novità sarà una risorsa per ridurre l’intolleranza verso cristiani, indù e sikh, perseguitati e discriminati in vari modi nella nazione”. Nello specifico, “Il ruolo delle minoranze in Pakistan” è ora una sezione del capitolo VIII “Popolazione, società e cultura del Pakistan” nel volume Pakistan Studies, obbligatorio per gli studenti della decima classe (15-16 anni). Inoltre è stato inserito anche nel capitolo V “Lotta per il Pakistan”, nel libro di storia per l’ottava classe (terza media, 13 anni).

I diritti delle minoranze sono protette dalla Costituzione del Pakistan dal 1973. Secondo la Costituzione, esse hanno completa libertà di culto secondo la loro religione, di eseguire i riti, di trasmettere e pubblicare i loro principi religiosi, e di creare le proprie organizzazioni religiose. Ma nella realtà le minoranze, specie i cristiani, subiscono persecuzioni, atti di violenza ed espropri motivati solo dal fanatismo della maggioranza musulmana. Riconoscere il ruolo centrale svolto dalle altre religioni nella fondazione del nuovo Stato farà aprire gli occhi alle giovani generazioni sulla centralità della interculturalità e del rispetto del prossimo.