Morto mons. Li Sei, vescovo-martire della Cina

Si è spento all'età di 93 anni per una malattia cronica monsignor Stefano Li Side, vescovo della diocesi di Tinjin, nella Cina Continentale. Membro della “Chiesa sotterranea”, cioè riconosciuta dalla Santa Sede, ma non dal governo cinese, Li Side era nato il 2 ottobre 1926 a Zunhua, nella provincia di Hebei, da una famiglia cattolica. A 14 anni entrò nel Seminario minore locale per poi trasferirsi, qualche anno più tardi, al Seminario minore di Tianjin prima, poi al Seminario maggiore di Wen Sheng a Pechino. Venne ordinato sacerdote della diocesi di Tianjin il 10 luglio 1955. Le messe commemorative, le condoglianze e le cerimonie di lutto si sono tenute in una camera mortuaria del distretto di Jizhou, e non sono state concesse le esequie nella cattedrale di San Giuseppe a Tianjin. Attualmente, i suoi resti riposano nel distretto di Jizhou.

I molteplici arresti

Li Side fu spettatore dei rivolgimenti centrali al movimento rivoluzionario cinese degli anni Cinquanta, seguenti alla vittoria di Mao Tse-Tung sul partito nazionalista di Chiang Kai-shek. La sua ordinazione coincise con la fondazione dell'associazione patriottica, a seguito della quale Li Side arrestato per tre anni. Scarcerato nel 1962, riuscì a svolgere il suo ministero nella cattedrale di San Giuseppe a Tajin soltanto per un anno, poiché nel 1963 fu nuovamente arrestato e condannato ai lavori forzati. Venti anni dopo, fu ordinato vescovo in segreto. Li Side è annoverato tra i membri di quella “Chiesa sommersa” che cercava di resistere alle restrizioni, sempre più stringenti, della Repubblica Popolare Cinese. Quando nel 1989 l’assemblea della Conferenza episcopale cinese chiese maggiore libertà, fu arrestato per la terza volta e rilasciato soltanto nel 1991. Gli fu, allora, imposto di trasferirsi nella località montana di Liang Zhuang Zi, dove rimase agli arresti domiciliari sino alla morte.

Una vita segnata dal martirio

Nonostante, durante la sua vita, il vescovo abbia sempre ribadito ai suoi fedeli di non disobbedire allo Stato cinese, la sua fedeltà alla Chiesa di Roma gli costò, comunque, una vita di martirio. Nonostante l'esilio e la lontananza, però, era molto apprezzato dai fedeli per la sua stretta osservanza dei princìpi della Chiesa Cattolica in coerenza con il Vangelo di Cristo. Per questo, monsignor Li Side fu sempre un punto di riferimento per sacerdoti e fedeli. Profondamente devoto di Maria, fu sensibile all'evangelizzazione e alla missione della Chiesa. Curò le vocazioni al sacerdozio e, nel 1994, fondò la Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria. Manifestò, poi, la sua sensibilità di pastore dedicandosi particolarmente alle persone più bisognose. Uomo di preghiera, interamente dedito al servizio di Dio, monsignor Li Side condusse una vita in assoluta povertà. Riguardo alle vicissitudini di cui fu protagonista, non fece mai cenno di lamento, accettando ogni cosa come volontà del Signore. Ha lasciato una diocesi che, attualmente, conta circa 60 mila fedeli, 65 sacerdoti, circa 70 suore e 2 congregazioni femminili.