L’iniziativa “24 ore per il Signore” entra nelle carceri

Con la Quaresima torna  l'iniziativa “24 ore per il Signore“, giunta quest'anno alla quinta edizione. Ma quella del 9 e 10 marzo prossimi sarà molto particolare perché non solo le chiese delle diocesi di tutto il mondo saranno aperte ininterrottamente per una giornata così da offrire ai fedeli che lo desiderano l’accesso al sacramento della Confessione e dell’adorazione eucaristica: succederà anche nelle carceri italiane, grazie alla disponibilità dei cappellani. Ad annunciarlo, in un’intervista rilasciata al Sir, mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, illustrando l'iniziativa in occasione della quale il Papa incontrerà anche i “missionari della misericordia” che per volere del Pontefice continuano a dispensare il sacramento della riconciliazione nei cinque Continenti, due anni dopo il Giubileo.

La misericordia in carcere

“Ormai questa iniziativa – dice mons. Fisichella – si colloca sempre più nel cuore della Chiesa, tanto che è diventato un momento che sembra essere un appuntamento fisso della Quaresima: Papa Francesco l’ha inserita anche nel suo Messaggio”. Il tema di quest’anno è un’espressione del Salmo 130: “Presso di te è il perdono”. “Il desiderio è quello di aprire il cuore per farvi entrare la vita di Dio, che lo cambia e lo trasforma e così ci fa felici”, spiega il vescovo. “Proprio in questi giorni – rivela – ho ricevuto un lettera dell’Ispettore generale delle Carceri che conteneva la proposta di vivere ’24 ore per il Signore’ anche nei penitenziari. I cappellani sono allertati per vivere questa esperienza e questo momento di perdono: un momento che è stato pensato, voluto e atteso”.

Il Giubileo

Durante il Giubileo abbiamo toccato con mano quanto il nostro popolo sentisse il bisogno della misericordia. È un cammino che continua, una dimensione che, in maniera speciale, vediamo entrare sempre di più nella vita delle nostra comunità – aggiunge mons. Fisichella -. L’esperienza del perdono è senza dubbio una delle esperienze più belle che possiamo sperimentare nella nostra vita: se però non lo imploriamo come dono del Padre, se non ci lasciamo perdonare da Lui, non saremo capaci di poterlo ricevere e, a nostra volta, di perdonare i nostri fratelli”, dice commentando l’iniziativa. Quanto al prossimo incontro del Papa con i missionari della misericordia, in programma l’8 aprile, il presule dice: “Si tratta di un incontro voluto, desiderato e deciso dal Santo Padre, che ha voluto incontrare di nuovo, due anni dopo, i missionari, per ‘fare il punto’ del percorso insieme a loro, ascoltare le loro testimonianze e tenere acceso il senso vivo del Padre che perdona sempre chi implora la sua misericordia, rimuovendo qualsiasi ostacolo al perdono”.