L'impegno del Governo per la costruzione di chiese

Negli ultimi quattro anni il Governo ungherese ha contribuito alla ristrutturazione o restauro di più di cinquemila edifici ecclesiastici tra chiese, scuole, istituti di assistenza sociale, centri comunitari. Non soltanto in Ungheria ma in tutto il Bacino dei Carpazi, cioè nei Paesi limitrofi. Lo rivela in una intervista al portale cattolico Magyar Kurir Miklós Soltész, segretario di stato per gli affari religiosi.

Tutte le maggiori comunità ecclesiali dell’Ungheria ne hanno potuto beneficiare: cattolici di rito latino e greco, evangelico-luterani e calvinisti, nonché le comunità ebraiche. Come riferisce l'Ambasciata d'Ungheria presso la Santa Sede, il Ministero per le Risorse Umane ha pubblicato un volume che presenta una sessantina di interventi che hanno interessato delle chiese in Ungheria e nei paesi limitrofi.

Nella prefazione del volume Zoltán Balog, ministro per le Risorse umane ha spiegato le ragioni dell’impegno del Governo ungherese: “La religione, la professione della fede, è una questione personalissima di pubblica rilevanza. Per questo vengono costruite le chiese, per questo il Governo d’Ungheria ritiene importante sostenere l’edificazione e il restauro delle chiese. Chi costruisce chiese, guarda al futuro con speranza. Si tratta di persone e di comunità che hanno qualcosa da dire non soltanto per sé stessi, gli uni agli altri, ma per tutta la nazione ed anche per il mondo”.

Secondo il ministro, “ogni persona ha bisogno di speranza, a prescindere dalla sua religione, dalle sue idee sul mondo e dalle sue simpatie politiche. La nazione ha un grande bisogno di persone che vivono la speranza. Sono loro che dedicano la propria vita e le proprie energie agli scopi della comunità. Certo, sono importanti i soldi spesi per una buona causa, ma in fondo tutto dipende dalle persone che si dedicano allo stesso tempo sia al servizio e del bene comune che della gloria di Dio“.

Per Balog, “quelli che vanno in chiesa, i membri delle comunità ecclesiali sono consapevoli di questa doppia missione e cercano di vivere in questo spirito. Pertanto, nel sostenere il restauro o la costruzione di chiese, non guardiamo soltanto ai mattoni e all’intonaco, bensì vediamo lo sviluppo ed il rafforzamento delle comunità, contribuendo così al rinnovamento spirituale della comunità nazionale”.